La società del rischio. Verso una seconda modernità di Ulrich Beck

Il sociologo tedesco Ulrich Beck, nato nel 1944, è morto il capodanno di quest’anno. È stato docente universitario a Monaco, Parigi, Londra. Si è imposto all’attenzione con questo libro, pubblicato nel 1986, tradotto in più di trenta lingue, ripubblicato recentemente. “La società del rischio. Verso una seconda modernità” (Carocci, 2013) è un libro profetico che ha cambiato il modo di guardare la modernità, prevedendo la svolta che ha compiuto la società nel suo insieme e ha indirizzato lo sguardo dei suoi lettori verso un nuovo modo di analizzarla. Beck ha dimostrato che globalizzazione, individualizzazione, disoccupazione, nuova visione dei generi, crisi ecologiche e mercati finanziari instabili e non governabili con schemi classici, hanno radicalmente modificato il modello della società, sia nella sua struttura che sotto il profilo economico e politico. Diversi rischi rappresentano una minaccia per i valori sui quali si è fondata la società moderna: famiglia, lavoro e ambiente. La questione ambientale si coniuga con quella delle scienze sociali.

“Siamo testimoni oculari, sia come soggetti che come oggetti, di una rottura all’interno della modernità. Una modernità si sta liberando dalla sagoma dalla società classica per darsi una nuova forma: la forma di quella che chiamo “società (industriale) del rischio.”

Beck si rende conto di come sia difficile bilanciare le contraddizioni tra persistenza e rottura della modernità. Il contrasto tra modernità e società industriale e tra questa e la società del rischio emerge potentemente nelle analisi compiute e cerca di mettere in guardia il lettore dalle storture generate da una cultura che mette in pericolo se stessa. Ha avuto visioni profetiche anche nell’analisi della famiglia che, in questa seconda modernità, non è più il modello della famiglia nucleare, con ruoli tra i generi ben definiti. La visione di Beck non è nostalgica in quanto

“Modernizzazione riflessiva significa non meno, ma più modernità, una modernità radicalizzata contro le vie e le categorie del quadro industriale classico.”

La società classista, fondata sulla scarsità e la redistribuzione della ricchezza, si è modificata nell’attuale società del rischio. Se l’evoluzione ha portato a una democratizzazione della scienza e della tecnologia, la nuova modernità ha prodotto e produce insicurezze e rischi che, con le nuove disuguaglianze che colpiscono di più lavoratori non qualificati e popolazioni più povere, sono la vera sfida della società attuale.