La sosia di Irving Wallace

La donna più potente del mondo? La First Lady, senza ombra di dubbio. Quando si è dalla parte opposta della barricata si desidera avere il suo potere. Ma in che modo?
La risposta arriva da Vera Vavilova, un’attrice russa praticamente identica a Billie Bradford, la moglie del presidente degli Stati Uniti. Qualche ritocco, uno studio sulle abitudini della donna e il gioco è fatto.
Soltanto una mente malata, o geniale, può mettere a punto un piano simile. Un piano che riesce, perché lo scambio avverrà e le carte in tavola cambieranno rapidamente. E ora?

Il piano sembra funzionare ma, anche dopo aver studiato ogni dettaglio, il pericolo che qualcuno noti anche solo un particolare per smascherarlo è sempre presente. E qualcuno, purtroppo per i mandanti, noterà qualcosa.
La situazione sembra degenerare, ma forse c’è un modo per salvare capra e cavoli…

Con La sosia (Sperling & Kupfer,1982) Irving Wallace ci narra una storia che è un po’ thriller e un po’ romanzo, una storia che prenderà dopo poche bautte e ci condurrà all’epilogo che ci aspettavamo, o forse no. Personaggi superbamente dettagliati, scenari così reali che sembrano modellarsi attorno a noi per una vicenda talmente assurda che sembra fin troppo vera.

Inutile girarci attorno, dopo aver letto questa storia vi sarete sicuramente chiesti se in qualche avvenimento importante fosse accaduta la stessa cosa, vero?
Un libro dedicato a chi ama gli intrighi, a chi non vede l’ora di arrivare all’ultima pagina per scoprire il nome dell’assassino. Una bella garanzia.