La squadra spezzata
- Autore: Luigi Bolognini
- Genere: Sport
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
Nel settembre 2016, in prossimità del sessantesimo anniversario della Rivoluzione di Budapest, è uscita la seconda edizione del libro “La squadra spezzata. La Grande Ungheria di Puskás e la Rivoluzione del 1956”, scritto da Luigi Bolognini, giornalista di Repubblica che si occupa principalmente di spettacoli e sport.
In quest’opera egli narra le vicende di alcuni personaggi di fantasia come un bambino di nome Gábor (protagonista del racconto), i suoi genitori (Lajos e Ilona) ed il suo amico Sándor, descrivendo in tal modo la vita nell’Ungheria socialista, dalla fine degli anni Quaranta fino alla Rivoluzione del 1956. Luigi Bolognini cerca di mettere in evidenza come in questo Paese il calcio riuscisse a far dimenticare alle persone le difficoltà della vita di ogni giorno. Era così anche per Gábor, il quale sognava che il suo idolo Puskás e gli altri forti calciatori magiari di quegli anni riuscissero a portare la nazionale (chiamata per i suoi successi Aranycsapat, che significa squadra d’oro) a vincere il mondiale. Tuttavia ai campionati del mondo del 1954 l’Ungheria, che si presentava da favorita, venne sconfitta in finale dalla Germania Ovest e questo suscitò grandi disordini in tutto il Paese.
Gábor capì che il suo sogno non si sarebbe mai più realizzato e, con il passare del tempo, crebbe in lui un grande disagio. Così nell’autunno del 1956, quando le truppe sovietiche giunsero a Budapest per bloccare la svolta riformista adottata dal regime, egli scelse, come tanti altri giovani, di combattere nelle strade della città contro gli invasori, volendo in questo modo rendere onore al suo Paese, come era riuscita a fare la Grande Ungheria di Puskás, fino a quella maledetta finale mondiale.
Nel libro di Luigi Bolognini le vicende di rilevanza sportiva si intrecciano continuamente ed in maniera affascinante con gli eventi storici. La narrazione si sviluppa linearmente nel tempo, presentando, di tanto in tanto, alcune gradevoli digressioni. Le tematiche trattate riescono ad intercettare gli interessi di un ampio pubblico di lettori. Infatti da un lato l’attenzione può essere focalizzata sull’ambito calcistico, quindi sulla storia del calcio ungherese e dei suoi protagonisti, le cui gesta sono raccontate nel dettaglio, tanto nel campo da gioco quanto al di fuori di esso. Dall’altro lato l’interesse può invece essere rivolto al contesto storico del Paese, descritto con accuratezza, tenendo presenti le principali vicissitudini politiche e socio-economiche. Nella prima parte de “La squadra spezzata” la dimensione calcistica è dominante e le questioni storiche vengono principalmente collocate sullo sfondo. Nella seconda parte, invece, avviene il contrario, e a fare da spartiacque è il momento della sconfitta dell’Ungheria contro la Germania Ovest nella finale mondiale del 1954. Potrebbe così sembrare che sia presente una frattura narrativa ma ad unire le due parti del racconto, dandoci la chiave di volta per comprendere il significato dell’intera opera, sono le parole che Sándor disse a Gábor al termine di quella partita:
“«Sai sono contento che abbiamo perso». «È una cosa che pensavo già da tempo: serviva perdere la Rimet per ribellarsi. Per la dittatura non protesta nessuno». «Ormai è chiaro che il cambiamento non può essere fatto neppure da Bozsik, Puskás e Hidegkuti. Ci hanno provato e hanno fallito. Adesso, o molto presto, toccherà a noi»”.
La squadra spezzata. La Grande Ungheria di Puskás e la rivoluzione del 1956
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