La strega di sale
- Autore: Ulrike Schweikert
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2015
Germania del 1500 uno scenario thriller da dipinto di Brueghel.
Che società è mai quella in cui una povera serva viene esposta dalla comunità alla gogna, in avanzato stato di gravidanza, accusata di lussuria, come se la sua condizione non contemplasse un uomo altrettanto corresponsabile? Tanto più se la povera ragazza è stata per molti mesi al servizio in una casa agiata di Schwäbisch Hall, cittadina del Baden-Wurttemberg. Presto detto: è la Germania dei primi del 1500, scelta dalla scrittrice tedesca Ulrike Schweikert come scenario per il romanzo “La strega di sale”, pubblicato dalla casa editrice Imprimatur di Reggio Emilia (364 pagine, 18 euro).
Davanti a quella manifestazione di giustizia unilaterale e misogina, la diciassettenne Anne Katherine Vogelman freme di sdegno. La sua è una famiglia benestante, proprietaria di due saline. Sono orfani, a capo c’è il fratello maggiore, il trentenne Ulrich, sposato con la docile Ursula e in attesa di un erede. Il nonno è in un ospizio di suore, alle quali ha devoluto parte dei beni in cambio di assistenza. Il fratello quindicenne Peter, studente in legge, passa le notti nelle cantine con gli amici e per evitare scontri familiari il mattino dopo, le tocca ogni volta cancellare le tracce del suo ritorno, completamente ubriaco.
Maschi padroni, dunque e donne ridotte allo stato puramente servile, ecco la società del Baden, nel 1510. Ma anche una gerarchia sociale rigidissima e bloccata, con i borghesi, come i Vogelman, soggetti ai capricci degli junker, i rami cadetti dei nobili di provincia.
Nel giro di poche ore, ad Hall nascono tre bambini. Uno, il figlio dei ricchi Senft, muore nel breve volgere di un respiro. Un altro, il piccolo nato dalla serva messa alla gogna, è dichiarato morto dalle suore, anche se Katherine, tenendo in braccio il fagottino, ha notato che piangeva con un tono robusto. Al terzo serve una nutrice, perchè Ursula non ha montata lattea e Anne fa in modo che sia scelta proprio Marie, nonostante la burbera reazione di Ulrich.
Da questa nascita, tutto prende una piega diversa in casa. Katherine apprende di un intrigo, anche se non conosce i particolari. Ha visto di nascosto un uomo misterioso minacciare la levatrice. E parlava di un neonato.
Anche in casa qualcosa non va. Ursula guarda storto la balia e questa si comporta in modo sospetto, aggirandosi con una strana cautela. Pure il fratello ci mette del suo, sottraendole la tenuta dei libri mastri, che le aveva delegato volentieri, per eveitare la fatica dei conti. Lei del resto, bella, bionda e volitiva, non respinge compiti maschili: che destino ingrato essere una donna nel 1500 tedesco!
Lo sgradevole faccia a faccia con un uomo maleodorante e monco, che le rivolge minacce gravi e allusive, la scuote terribilmente. Certo che questa ragazzina indipendente - nei limiti di quei tempi - se le va proprio a cercare.
La vicenda compie un salto nel buio quando Els, la levatrice, è trovata uccisa a pugnalate. Anne Katherine avverte il male intorno a lei. Finora era rimasto annidato nel cuore degli uomini, ma si sta manifestando apertamente: il diavolo si serve sempre dei deboli, pensa la giovane. Quello che le si agita attorno è solo una parte delle verità inconfessabili, ben serrate dietro le convenzioni secolari che sembrano far scorrere quelle vite senza sussulti.
Come spiega bene l’autrice, nata nel 1966 proprio ad Hall, nel romanzo sollevando un mattone si scopre lo scenario di un dipinto di Brueghel. Anne non sta ferma. È tutt’altro che una docile fanciulla in attesa del marito, come le altre. Ai suoi occhi si rivelano stregonerie, violenze, omicidi. L’itinerario che percorre la porta direttamente in casa.
Non le sarà facile venire a capo di vicende complesse. Il male è un nemico subdolo, tanto più per una ragazzina, sia pure coraggiosa e moderna. Sono tanti gli uomini e le donne che lo commettono o che si votano al suo servizio.
L’oscurità cala su Hall. Tenebre fitte, pesanti. Nebbia impenetrabile, cattiva.
Il romanzo prende una direzione precisa e cambia ritmo. La brava Anne finirà perfino in carcere e la reclusione è sempre stata una condizione spietata nel medioevo. Il tanfo orribile di marcio ed escrementi sembra uscire dalle pagine.
Un effetto degno delle deformi e inquietanti atmosfere dei quadri fiamminghi.
La strega di sale
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