La vita è un viaggio di Beppe Severgnini

Sempre con la sua puntuta ironia, Beppe Severgnini scrive nel nuovo libro pubblicato da Rizzoli La vita è un viaggio racchiude parole di incoraggiamento per le giovani generazioni, suggerimenti e proposte per il nuovo millennio.

Beppe Severgnini cerca di comprendere il nostro tempo, guardando alla vita sempre con il bicchiere mezzo pieno. Siamo stanchi, scrive, di parlare solo di crisi e di fallimenti, è ora che i giovani si diano una mossa per contrastare l’immobilismo italiano. In questo libro prende spunto di volta in volta una parola e ci scrive sopra; le più importanti sono insegnamento, politica, resilienza, rispetto e semplicità.
L’autore racconta dei suoi innumerevoli viaggi, in cui praticamente ha girato tutto il mondo e conosce a menadito l’America del Nord e le capitali europee. Ai giovani che vogliono muoversi, per un viaggio studio o per trovare lavoro, Severgnini consiglia di partire leggeri, tenendo conto che ci saranno delle avversità e che se una giovane donna o un giovane uomo hanno vissuto in provincia chiaramente avranno molte difficoltà a vivere e a lavorare a Londra, una città che lo scrittore ama particolarmente come New York. Se invece si parte da turista, ricordarsi che non esiste un viaggio senza un inconveniente, perché i motivi per lamentarsi si trovano sempre, ma bisogna affrontare i disagi con leggerezza.
Questo dizionario prevede anche la parola resilienza, che viene dal latino resiliens, participio presente di resilire che significa “saltare indietro, rimbalzare”. Scrive in proposito:

"I nostri giorni passano e spesso li lasciamo passare con indifferenza. Ce ne ricordiamo volentieri soltanto se sono stati sereni. Cerchiamo di dimenticare le giornate difficili, anche se le abbiamo affrontate con coraggio. Resilienza è la capacità di affrontare le avversità. di superarle e di rimanere se stessi".

A questo riguardo Severgnini fa anche esempi letterari, consigliandoci di leggere i classici, i romanzi russi, ma anche scoperte come Stoner di John Williams.
Si accanisce, poi, contro i selfie, ovvero gli autoscatti che finiscono sui social, perché sono un esempio recente di egocentrismo.
Uno spazio va anche alla politica italiana: non è mai un buon momento in Italia politicamente, c’è sempre qualcosa che non va e Severgnini riassume il fenomeno Grillo in pagine di sorprendente lucidità.

Lo scrittore racconta del suo affetto per il giornalista Indro Montanelli, che riconosce come suo maestro.
In queste belle pagine, Montanelli è descritto come un uomo asciutto, senza sentimentalismi, schivo, diffidente con le persone appiccicose, contro i salamelecchi dei politici, un giornalista che nei suoi articoli era più quello che levava che quello che lasciava.

"Non rinunciate ai vostri sogni",

l’autore scrive spesso dei giovani tra i venti e trenta anni. Continuate a studiare. Lavorate, anche se il nuovo impiego part time che state facendo non vi piace.
Come chicca finale, parole di ironia e di umorismo verso il libro Cinquanta sfumature di grigio. Severgnini è un fuoriclasse, è sicuro.