La vita intima
- Autore: Niccolò Ammaniti
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2023
La vita intima (Einaudi, 2023) segna il prepotente ritorno sulla scena letteraria, dopo otto anni di silenzio, di un grande autore italiano, Niccolò Ammaniti, premio Strega 2007 con il romanzo Come Dio comanda.
Un istante e la vita muta per sempre.
La vita è nostra. E così l’intimità. Perlomeno dovrebbe essere così.
Ma, si sa, più si scala la montagna e più l’invidia spinge le persone a cercarci, a spiarci. A giudicarci.
La parola gossip è ormai all’ordine del giorno. Nelle piazze, nelle strade di periferia e, ovviamente, in rete.
Per questo bisogna stare attenti a ciò che si dice, a ciò chi si fa. Soprattutto quando le prove rimangono, sepolte sotto strati di polvere e tempo. Però ci sono e se per caso venissero trovate…
Maria Cristina Palma, la protagonista indiscussa di queste pagine, guarda tutti dall’alto verso il basso, poiché è la moglie del premier.
Una bella fortuna, dite? Per certi versi, forse.
La contropartita? Un occhio di bue enorme costantemente puntato su di lei, sui suoi vestiti, sul suo taglio di capelli, sul suo corpo più o meno uguale a quello donatole da Madre Natura.
Un passo falso e sei sulla bocca di tutti. E quando la tempesta sarà passata, resteranno sempre le pagine dei rotocalchi, a ricordare la vicenda.
Un giorno Maria Cristina incontra per caso un vecchio compagno di scuola e i ricordi iniziano a riaffiorare.
Un aperitivo, una cena, lo scambio dei numeri di telefono.
E cominciano le battute, gli scherzi, i ricordi.
Un ricordo in particolare turberà la nostra bella protagonista, in effetti.
Un video girato quando era giovane, ben prima dell’avvento degli smartphone.
D’altra parte con qualche soldino si poteva acquistare una di quelle videocamere portatili.
E, si sa, da giovani vengono tante idee birichine…
E se quel video infamante finisse nelle mani sbagliate?
Basta metterlo in rete e i clic si moltiplicherebbero all’istante.
Cosa vuole, quell’uomo sbucato all’improvviso dal passato?
Amarla? Ricattarla?
Oppure... entrambe le cose?
Niccolò Ammaniti torna prepotentemente alla ribalta e lo fa con un personaggio così sopra le righe da risultare vicinissimo a noi e alle nostre giornate.
Una Donna che merita senza ombra di dubbio la “D” maiuscola per come si muove tra gli ostacoli, per come affronta ogni giornata, ogni ostacolo.
Persone, e non personaggi, che ci parleranno attraverso dialoghi taglienti, portando le loro gioie e i loro dolori nelle nostre giornate. Giornate che si fermeranno per lasciar spazio a queste parole che hanno un solo difetto: finiranno troppo in fretta.
Un libro duro, puro, sincero, che ci fa guardare sempre nella direzione opposta perché ciò che sta accadendo realmente è da tutt’altra parte.
Ma se non fosse così non staremmo parlando di un libro di Ammaniti, giusto?
Una piccola grande storia dedicata a chi conosce la penna di questo geniale autore, ma anche e soprattutto a chi non ha mai avuto il piacere (o forse sgomento?) di leggere una sua opera.
Un ottimo modo per instaurare una profonda amicizia.
La vita intima
Amazon.it: 18,05 €
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Un libro perfetto per...
A chi ama Ammaniti. E a chi vuole conoscerlo.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La vita intima
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Lo scrittore in un solo colpo riesce a fotografare un aspetto del nostro vivere quotidiano, terribilmente attuale.
La nostra privacy, così giustamente regolamentata, va in pezzi durante una trasmissione televisiva dove il racconto di sé alza gli indici di ascolto… da questa idea si sviluppa la trama.
Nel libro a essere messa a nudo è l’intimità più profonda di una donna a cui la vita ha riservato molti agi e molti dolori.
L’autore entra in quella carne dove la vita affonda le sue unghie.
La bellezza della protagonista le appartiene come un titolo nobiliare, un dono ricevuto che le spalanca molte porte ma dove talvolta deve subire l’impossibilità di sfuggirne per uscire dai ruoli, per viversi senza gli occhi addosso, godendo di una libertà che solo la consapevolezza e la capacità di uscire dal ruolo di "bellissima" le regalerà.
La vita intima è per sua definizione fatta di travagli, di cambiamenti esteriori che vorrebbero portare anche nel mondo interiore un po’ di quei passaggi che conducono alla maturazione, eppure l’autore non fa mai perdere la dignità, la ricerca di una presenza di se nel mondo.
La vita consegna la protagonista al ruolo di moglie del premier del governo italiano. Compito arduo, per una donna la cui bellezza la mette sempre in primo piano.
Il racconto si fa avvincente e nella sue rocambolesche disavventure diventa plausibile, la realtà è molto più complessa di quanto riusciamo a descrivere.
La presenza di una figlia e il riemergere di un amore nel racconto diventano le chiavi di risoluzione che si palesa al termine del romanzo.
premier” deve subire in quanto personaggio pubblico e riferimento assoluto di immagine, vera o costruita che sia, riesce, in fondo, a cercare la sua vera identità, a costruire quella vita che le appartiene che è stata interrotta dai lutti, dalle decisioni non prese fino in fondo.
In un racconto, con un vivace ritmo, i nodi sembrano sciogliersi, la presenza di una figlia amata, un amore che riemerge condurrà il lettore ad una inaspettata conclusione.
Se l’ambizione dell’autore fosse quella di insinuarsi nel tessuto epidermico della sua protagonista, raggiungendone lo strato più profondo, e poi i tessuti e gli organi interni direi che non ci è riuscito, si è fermato prima.
Maria Cristina è una donna bellissima, e sola. Il suo tempo è scandito da eventi mondani, duelli a colpi di squat con il suo stomaco sempre troppo vuoto, umiliazioni affettive da parte di un marito che, col suo benestare, le ha affibbiato il ruolo di comparsa silenziosa, al massimo di accessorio per fare colpo di giorno e vuoti d’aria che cerca di lenire con le benzodiazepine di notte.
Quella dell’autore appare più che altro come un’esibizione sulle punte sulle dinamiche esistenziali della protagonista, sul suo male di vivere, sulle sue urla afone, sui suoi slanci troppo incerti e flebili di affermarsi, di far sentire la propria voce, in una società sorda, bulimica di scandali politici vari ed eventuali, abbagliata dalla sua dichiarata bellezza, incuriosita dai suoi lutti familiari.
La bellissima Maria Tristina, soprannome affibbiatole a seguito delle sue sciagure familiari, moglie del premier Domenico Mascagni, discendente di una nota stirpe di avvocati, vive e in una casa fredda, ma bellissima nella quale vorrebbe rinchiudersi per sempre tra le pieghe delle lenzuola di seta del suo freddo ma lussuosissimo letto, frequentato solo da lei. L’entourage del premier non manca di dispensarle indicazioni su come vestirsi, cosa dire e cosa non dire, chi frequentare. Maria Cristina obbedisce, esegue.
La casa dei coniugi Mascagni è frequentata anche da personal trainer, domestiche, tate che la distraggono dalla consapevolezza di rappresentare per suo marito solo “la moglie del premier”, e nient’altro. Vani i suoi tentativi di cambiare la sua vita, così insipida, così mondanamente noiosa d’aver creato in lei una sorta di assuefazione confortante.
Una sera, durante la fine del secondo tempo dell’ennesimo evento mondano cui Maria Cristina era stata caldamente invitata a presenziare, all’improvviso, le si palesa davanti un amore del passato e la terra inizia a tremare: è inarrestabile, impetuosa quest’onda anomala che la sovrasta e che le scombussola i capelli, le certezze, le viscere. Maria Cristina inaspettatamente si trova davanti a un mostro gigante che la richiama al desiderio, all’ imprevedibilità, alla vita. Dai mostri ha imparato molto presto a difendersi, tanto da riuscire a strutturare attorno a se un film protettivo ben strutturato, ideale per isolarsi dalle sue emozioni più intime e sottrarsi dalla responsabilità della sua stessa vita.
Così abituata a non vivere, che da quel momento in poi rischia di impazzire.
L’incontro con quell’uomo, bello come il sole di quei giorni spensierati in barca a vela che hanno segnato il suo passaggio all’età adulta, risveglia la sua parte più autentica, costringendola a cambiare strada, a dire quello che pensa, a non avere più paura.
Inizia una lotta tra queste sue forze interne: difficile liberarsi da quelle catene dorate che le hanno permesso, fino a quel momento, di non arrendersi all’ imprevedibilità dell’esistenza. Meglio rimanerci incastrata: i salotti lussuosi, le sedute di massaggi thai, le strette di mano di circostanza, la solitudine, la quiescenza.
E se la felicità a un certo punto ti si palesa davanti e la puoi quasi toccare e ti basta solo un piccolo ma deciso slancio per afferrarla e sembra priva di ostacoli ma tu non sei pronta, cosa fai?
Te li costruisci.
Un Ammaniti inedito, minimalista.
Ha realizzato una tela quasi incompleta, costringendo il lettore ad interrogare la propria personale “vita intima” per trovare alcune risposte.
Soprattutto a partire dalle ultime pagine, si avverte un leggero fastidio per non essere riusciti a trovare tutte le risposte, ma non è forse questo il bello dell’arte?