La vita quotidiana nelle colonie greche di Paul Faure

Paul Faure è stato professore di lingua e civiltà greca all’Università di Clemont-Ferrand e accademico di Francia. La sua conoscenza del mondo greco è profonda e originale perché il suo sguardo si spinge a esaminare le caratteristiche tecniche degli strumenti usati dai Greci e ciò aiuta a capire come e perché siano avvenuti i progressi nel mondo dominato dalla loro cultura. La lettura di questo saggio è interessantissima e in Italia purtroppo non è più ristampato. Faure esalta la colonizzazione greca:

“Noi pensiamo che siamo, invece, tutti – proprio tutti – discendenti di coloni o coloni noi stessi, che siamo tutti il frutto più o meno maturo di mille diversi incroci e che la nozione di indigenato è certamente fluida e assurda quanto lo è quello di razza.”

E se non ci fosse stata la colonizzazione greca gli antenati francesi

“si sarebbero privati del maggiore dei beni: la gioia di creare una civiltà più umana e più bella.”

La conoscenza di Faure del mondo greco non è accademica, non è un’ammirazione a distanza del mondo greco, è una conoscenza diretta e Faure sente la necessità di visitare il paese dove i coloni greci hanno vissuto:

“Il che significa non accontentarsi di tradurre gli storici e i geografi antichi (…) ma navigare sui flutti che furono dei contemporanei di Pitagora (…) ”.

E per capire quali fossero state le tecniche usate dagli artigiani Greci lo studio della storia passa per quello delle realtà geografiche e tecniche. Tante spiegazioni a fenomeni artistici e culturali sono date dagli incroci di dati in fonti scritte, in reperti archeologici, leggendo le immagini della pittura vascolare, comprendendone gli aspetti scientifici e tecnologici. Si capisce perché la colonizzazione sia avvenuta soprattutto intorno al 750 a.C., dovuta alla trasformazione, da parte dei Greci del Peloponneso, dell’antica galera con un solo rango di rematori in una bireme, cioè con un’imbarcazione più stretta e con due ordini di rematori. E dalla bireme più in avanti alla trireme, le navi da guerra greche diventano sempre più snelle, agili e veloci e consentono, al contempo, il trasporto di molte persone. Anche per questo i Greci hanno superato i Fenici e sono stati egemoni culturalmente nel Mediterraneo.

Il libro esamina quasi tutte le caratteristiche della cultura greca, dalla scrittura e la struttura della letteratura all’uso dei metalli, alla tecnica della produzione fittile e vascolare. Una lettura del mondo greco che va dai Dardanelli e il mar Nero alla penisola Iberica, passando per la Magna Grecia e la Sicilia. L’epilogo è rappresentato da quello che i coloni greci hanno dato, cos’hanno ricevuto e cosa resta. È un testo corposo, interessantissimo, in cui le venti pagine di bibliografia non pesano perché è scritto con una leggerezza che può essere apprezzata anche da lettori non specialisti del settore che vogliono semplicemente capire le ragioni di una migrazione che ha generato sviluppo e progresso.