La voce di Robert Wright
- Autore: Sacha Naspini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: E/O
- Anno di pubblicazione: 2021
L’ultimo libro di Sacha Naspini, La voce di Robert Wright, pubblicato da Edizioni e/o a ottobre del 2021, è un thriller psicologico che non lascia dubbi sull’elasticità e bravura dello scrittore grossetano.
L’abilità di Naspini nel sorprendere il lettore è confermata con questo nuovo lavoro, basato sull’evoluzione psicologica del protagonista, Carlo Serafini, stimato doppiatore romano, che si ritrova da un giorno all’altro di fronte a una profonda crisi d’identità nel momento in cui l’attore Robert Wright, un grande divo americano, decide di suicidarsi.
Per tutto il mondo dello spettacolo la morte di Robert Wright rappresenta un inaspettato dolore. La perdita di un personaggio così popolare getta nello sconforto il mondo intero e ovunque, su televisioni e social, non si fa altro che parlare della grande tragedia mondiale. Ma non è niente in confronto a ciò che rappresenta per Carlo, visto che Robert Wright è, in primo luogo, il suo lavoro.
“’Scusate l’invadenza… Ci conosciamo?’. Conoscevano Robert Wright. Sentirti parlare attivava una sentinella emozionale che mandava la gente al manicomio: toccavi corde intime, evocavi mondi. Ma la tua faccia non diceva nulla.”
Per Carlo Serafini la morte di Robert Wright significa trasformarsi all’improvviso nella voce di un morto, al punto che questo avvenimento così improvviso e disatteso lo induce a calarsi ancora di più nel ruolo. Per difendersi? Per riflettere? Per fuggire?… Non posso anticiparvi la ragione precisa nascosta dietro la sua scelta, vi basti sapere che, per essere davvero la voce di un morto, Carlo decide di vivere in uno stato di mauna e di non proferire più alcuna parola. Lui che aveva raggiunto fama, successo e ricchezza usando la propria voce per doppiare Robert Wright sceglie di confinarsi da tutto e da tutti non utilizzando più ciò che lo teneva legato al mondo: la voce.
Decisamente una scelta inimmaginabile, che Sacha Naspini riesce a gestire con grande maestria regalandoci sorprese e tenendoci legati alle pagine, e non è forse ciò che ogni lettore richiede: non mollare mai la lettura fino alla fine del libro!
Un elemento che ho apprezzato molto ne La voce di Robert Wright è l’ambientazione dell’intero intreccio che, a parte qualche inevitabile flashback, si svolge interamente al settimo piano di un palazzo in via degli Scipioni a Roma, nel quartiere Prati, durante il periodo precedente il Natale. Un unico ambiente esattamente come in una pièce teatrale e, in effetti, la trama si presta benissimo a un’eventuale trasposizione teatrale. Il salotto con le grandi finestre; il presepe e gli addobbi natalizi; il letto della camera degli ospiti; la grande libreria; i diversi personaggi che compongono la famiglia.
Preziosa e indovinata anche la scelta stilistica dell’uso della seconda persona per la voce narrante, che conferisce maggiore intimità e profondità al protagonista al punto da avvicinarlo così tanto al lettore che non è possibile non immedesimarsi in lui, nel non sentirne lo sforzo che vive nel ripensare alla sua vita e al suo disorientamento nell’affrontare la nuova realtà. Tutto si snoda in un gioco in bilico tra realtà e finzione riportando in primo piano la consapevolezza di come tutti, chi più o chi meno, sono spesso costretti a recitare un ruolo per trovare spazio nella vita.
“Tu come la prenderesti se d’un tratto scoprissi che la tua intera vita è stata tutta una farsa?”
La voce di Robert Wright è una lettura scorrevole e surreale, che induce a riflettere sui comportamenti personali, sui ruoli assunti e su come davvero nessuno conosca nessuno. Con questo nuovo libro Sacha Naspini conferma di essere uno scrittore brillante e sorprendente: per chi apprezza il suo stile, è impossibile aprire un suo libro e immaginarsi davvero come andrà a finire la storia appena iniziata!
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