Lady Chatterley a Taormina
- Autore: Gaetano Saglimbeni
- Genere: Romanzi erotici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2014
Quasi tutti i pomeriggi, in quella calda estate del 1920, il ventiquattrenne Peppino D’Allura scendeva dalla campagna con il suo mulo per prelevare la bionda straniera (diciassette anni più di lui) da una casetta alla periferia di Taormina. L’aiutava a montare sulla sella di cuoio e legno, a sistemarsi di traverso con entrambe le gambe da una parte, salutava con un rispettoso inchino il suo barbuto marito che lavorava su carte e libri all’ombra di un carrubo, e si avviava a piedi su per la collina. Accompagnava la signora che a dorso di mulo andava a trovare un’amica inglese in una villa sulle colline di Taormina. Prendevano il tè, le due signore, su una grande terrazza che guardava l’Etna ed il mare, ed all’ora del tramonto, quando il sole si spegneva dietro il magico vulcano, il mulattiere (dipendente della padrona di casa) era pronto a rifare a piedi, con la bella straniera in sella, la strada del ritorno a Taormina.
Tutto era splendido, intorno. Nel silenzio della campagna si sentiva soltanto il frinire delle cicale. Ma un giorno (era quasi mezzogiorno, perché la signora, anziché per il tè, era stata invitata dall’amica per il pranzo) si sentirono pure dei tuoni, fenomeno rarissimo d’estate, in questa terra arsa dal sole. Un improvviso e violento temporale d’agosto bloccò la coppia durante il viaggio di andata. Trovarono riparo in un vecchio palmento al centro di un vigneto, la baronessa Lawrence ed il suo mulattiere. Lui, premuroso ed impacciatissimo, porse alla signora un paio di stracci per asciugarsi, un logoro grembiule da mettere addosso al posto del vestito inzuppato, ed uscì fuori dopo aver chiuso rispettosamente la porta. Ma la bella straniera non restò dentro per molto. Il giovane mulattiere se la vide passare davanti, coperta con il solo grembiule, e correre per il vigneto, inebriata, eccitata dalla pioggia che continuava a cadere fitta sulle sue bellissime gambe color dell’avorio. Si liberò ben presto anche del grembiule, la signora, ed agli occhi del suo allibito accompagnatore apparve come una dea discesa dall’Olimpo.
Lo chiamava a gran voce, quella splendida Venere nuda, voleva che anche lui partecipasse alla sua ebbrezza. E poiché il ragazzo non si muoveva, andò lei a scuoterlo, a togliergli di dosso la inzuppatissima camicia, a sfilargli prima la grossa cintura di cuoio e poi i pantaloni. Si abbandonarono così, nudi entrambi come mamma li aveva creati, ai loro inebrianti primi “giochi erotici sotto la pioggia”.
A raccontare questa sanguigna ed eccitante storia d’amore in un vigneto sopra Taormina (proseguita poi per un anno e mezzo nel palmento trasformato in alcova) è il giornalista Gaetano Saglimbeni nel libro “Lady Chatterley a Taormina” che è oggi in tutte le librerie on line del pianeta Terra. La signora, una baronessa tedesca dal corpo stupendo e dal sangue caldissimo, si chiamava Frieda Richthofen, aveva 41 anni ed era moglie dello scrittore inglese David Herbert Lawrence, dopo essere stata sposata con un professore inglese ed avere avuto da lui tre figli.
Era il cantore del “naturismo erotico”, del “tripudio dei sensi nell’istintivo e salutare abbraccio con la natura”, il Lawrence che l’irrequieta baronessa Richthofen aveva sposato a 35 anni, quando lui ne aveva 29. E con il secondo marito l’esuberante signora aveva vissuto un rapporto sessuale intensissimo fino alla malattia di lui, la tisi che lo porterà alla tomba a soli 45 anni. Proprio per quella terribile malattia, nella speranza di trovare al sole di Sicilia un po’ di sollievo per i suoi martoriati polmoni, il giovane scrittore aveva deciso di trasferirsi per qualche tempo a Taormina.
Il “naturismo erotico” continuò a descriverlo nei suoi libri, lo scrittore Lawrence, ma non poté più praticarlo. Continuò a praticarlo per suo conto, intensamente come aveva sempre fatto, l’avvenente ed esuberante moglie, e non mancò di raccontargli ogni cosa di quello che faceva con l’amante, nei dettagli più scabrosi e per lei, certo, non imbarazzanti. Nessuna sorpresa, per i biografi dello scrittore Lawrence. I giornali inglesi avevano già scritto che la baronessa Frieda Richthofen, anche quando il Lawrence suo secondo marito era in piena salute e quindi nel pieno della sua virilità, non aveva disdegnato di lasciarlo solo in albergo per mezza giornata, durante il viaggio di nozze, per appartarsi con un boscaiolo spagnolo in una baita sui Pirenei. Non godeva di buona fama, in fatto di sesso, la signora Frieda Lawrence. I suoi “giochi erotici sotto la pioggia” a Taormina con il mulattiere Peppino D’Allura, che la renderanno famosa come ispiratrice del più inquietante romanzo-scandalo del primo Novecento, sconcerteranno gli editori inglesi, provocando il loro secco rifiuto a pubblicare (per ben trent’anni) quel "sudicio libercolo di un marito guardone e impotente", ma non sorprenderanno certo i tanti amici che la conoscevano bene: nella sua Germania ed in Gran Bretagna come in Italia (in Sicilia, in Campania, in Toscana, in Liguria). Il sesso era tutto, per lei: gioia di vivere, di amare, contro i tabù, i condizionamenti, veti religiosi e ipocrisie borghesi che soffocavano terribilmente natura, amore, vita.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Lady Chatterley a Taormina
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