Latinità ed Ellenismo nel Mezzogiorno d’Italia: Studi e Ricerche (Dalla Magna Grecia alla Grecia Italica)
- Autore: Gerhard Rohlfs
- Categoria: Saggistica
Gerhard Rohlfs, morto a novantaquattro anni nel 1986, nel 1985 pubblicava questo testo Latinità ed Ellenismo nel Mezzogiorno d’Italia: Studi e Ricerche (Dalla Magna Grecia alla Grecia Italica) con la Frama Sud (1985), casa editrice di Chiaravalle Centrale (CZ). Filologo, linguista, glottologo, definito “l’archeologo delle parole”, ha girato in lungo e largo e amato il Sud dell’Italia, approfondendone gli aspetti linguistici e fotografandone ogni dettaglio. Ha studiato i dialetti, analizzando le parole, la loro radice semantica e la costruzione sintattica. Ha avversato, documentando ampiamente le sue tesi, l’ipotesi secondo la quale la radice di gran parte del dialetto meridionale sia bizantina, per trovare proprio nella più antica radice ellenica la vera continuità con i dialetti. La forza del lavoro di Rohlfs è la ricerca sul campo, svoltasi in un lunghissimo arco temporale. Ha difeso il Sud, come riportato nella premessa di Salvatore Gemelli, e si oppose, negli anni venti, al regime fascista al quale lanciava parole di sdegno
“Altera ed intraprendente, l’Italia nuova si espande nelle colonie e costruisce opere colossali in Libia e in Eritrea, ma lascia il Mezzogiorno in disparte. Sorda all’invocazione di aiuto, condanna questa gente all’emigrazione, dimentica di dare agli Italiani la patria che ancora scarsamente posseggono”
La tesi che Rohlfs sostiene, per spiegare come il greco della fase antica sia rimasto in vita, nonostante la colonizzazione romana:
“Può sembrare strano e forse incomprensibile a molti Italiani che la potente Roma, riuscita a portare la latinità in Gallia, in Hispania, nella lontana Dacia sul Mare Nero e persino in Africa, non sarebbe stata capace di superare la lingua ellenica in casa propria. Una potenza politica si può distruggere rapidamente e anche definitivamente. Ma la lingua di un popolo non si distrugge né da oggi a domani, né da un secolo ad altro secolo. (…) Anche i Greci furono vinti dai Romani, ma i Greci vinti parlavano e scrivevano una lingua che aveva un prestigio altissimo. Per esso i vinti deboli e poveri trionfano alla fine dei vincitori forti i’ potenti e ricchi”
Per documentare la continuità semantica di alcuni termini ricorre a immagini e fotografie, come quelle utilizzate per spiegare l’origine, nel dialetto calabrese, del termine “naca” per indicare la culla dei bambini, che deriverebbe dal termine greco antico, indicante il vello di pecora. Il passaggio semantico al nome di culla avviene, come dimostra Rohlfs, perché si costruiva ancora, in alcuni paesi di Calabria, una culla sospesa sopra il letto matrimoniale, formata in origine da un vello di lana montato su un telaio di legno, come un baldacchino. In alcuni casi, invece, fissata al tetto e sospesa sul letto matrimoniale, c’era proprio un vello di pecora a mo’ di amaca in cui si collocava il bimbo lattante. Se Rohlfs non avesse viaggiato tanto e documentato ogni cosa, oggi saremmo privi di importanti e preziose informazioni sul passato, soprattutto di quel passato ritenuto meno significativo, di cui forse una cultura dominante c’imponeva di vergognarci.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Latinità ed Ellenismo nel Mezzogiorno d’Italia: Studi e Ricerche (Dalla Magna Grecia alla Grecia Italica)
Lascia il tuo commento