Le Crociate viste dagli Arabi
- Autore: Amin Maalouf
Il libro presenta la storia delle Crociate vista da musulmani, invece che dalla parte dei cristiani europei. Due secoli di guerre sanguinose, tradimenti, saccheggi, massacri e intrighi, che vedono gli emirati arabi inizialmente sconfitti dai franchi, descritti come “biondi e sanguinari invasori” che conquistano Gerusalemme e importanti città nella zona palestinese e siriana.
Gli Stati musulmani sono divisi, spezzettati in tanti emirati che si fanno guerra fra loro e che non riescono a vedersi come un insieme di stati uniti sotto una stessa religione che li porti a condurre il Jihad contro l’invasore, talvolta alcuni emiri musulmani preferiscono schierarsi col nemico e diventarne vassalli, pur di mantenere il dominio sui loro regni.
Ma la divisione finirà e i musulmani si uniranno presto contro il nemico comune.
Grandi personaggi come Zenki, Nur-ad-din e Saladino schiacciano le divisioni interne e portano l’Islam alla vittoria. Oltre agli innumerevoli episodi che gli interessati del genere sono abituati a leggere su un’opera che tratta delle Crociate, in questo libro sono menzionati anche fatti che i cronisti cristiani non hanno fatto pervenire al presente, per non conoscenza dei fatti o per volontà cosciente di omettere particolari che potrebbero risultare imbarazzanti per chi deve presentare le gesta dei cavalieri crociati.
Un chiaro esempio ne è il massacro di Ma’arra, un’intera città massacrata durante la prima Crociata, episodio che vede i soldati cristiani che, stremati e disperati in seguito alla conquista di Antiochia sono costretti per la fame a dedicarsi al cannibalismo su bambini, vecchi e donne!
Il libro, scorrevole e di buona prosa è un interessante esempio di come i fatti storici possano essere osservati da diverse angolazioni, in maniera che gli stessi fatti vengano descritti o valutati in termini di importanza in maniera diversa. Molto profonda la conclusione del libro, sebbene amara.
Il medio Oriente subisce non solo l’urto degli Stati Crociati, ma anche l’invasione mongola dall’est.
Pur riuscendo a debellare entrambe le minacce e a risultare vincitore da queste guerre, il mondo arabo ne esce fuori inasprito, abbrutito da tanti decenni di massacri. Mentre la fine delle Crociate vede un arricchimento della cultura europea, che si fa anche contaminare ed arricchire culturalmente dai nemici, i musulmani nutrono una profonda diffidenza nei confronti dell’estraneo, gli europei faranno uso delle conoscenze tecniche e scientifiche degli arabi, ma non viceversa: imparare la lingua o le tecniche europee per molti arabi significherebbe tradire la propria cultura.
Il principale polo politico mondiale si sposterà di lì a poco a Occidente con il Rinascimento e l’Oriente, dopo secoli di supremazia, passerà in un secondo piano e cederà il passo a quello che diventerà per lungo tempo il centro del Mondo: l’Europa.
Le crociate viste dagli arabi
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