Le catene della sinistra. Non solo Renzi. Lobby, interessi, azionisti occulti di un potere immobile
- Autore: Claudio Cerasa
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2014
La valanga di voti conquistati dal Pd a guida Matteo Renzi potrebbe, in apparenza, smentire in parte le argomentazioni e conclusioni di Claudio Cerasa. Soltanto in apparenza, appunto.
La sinistra italica - in particolare l’azionista di maggioranza mutatosi geneticamente nel corso del tempo da Pci a Pd - non è (era) mai andata nella sua storia oltre il 35 per cento dei consensi, fino alle fatidiche elezioni europee 2014. Attenzione, però: questa è (o potrebbe essere) la classica eccezione che conferma la regola, perché l’ex sindaco di Firenze non è certo una figurina appartenente alla grande famiglia ex comunista - all’interno del partito, in verità, molti lo sostengono obtorto collo -. E forse, chissà, proprio per questo ha stravinto alle elezioni dato che, storicamente, la maggioranza degli italiani non ha, né ha mai amato troppo il colore rosso in politica.
La sinistra degli ultimi vent’anni - esaminata con un’acuta e severa indagine ad ampio spettro, di taglio critico, senza sconti e giri di parole da parte del giovane autore - deve (doveva) le proprie difficoltà a diventare una forza politica a vocazione maggioritaria (fino al 25 maggio) soprattutto alle “catene” che l’hanno tenuta finora avvinghiata, immobilizzata, incapace di riuscire ad entrare in sintonia con gli italiani. Già, perché al di là di tutti i discorsi sui massimi sistemi, la politica coinvolge soprattutto passioni, sentimenti, istinti: in poche parole, la pancia di ognuno di noi, quindi la pancia del Paese.
Ma quali sono queste catene che impediscono (impedivano) alla sinistra entrare in sintonia con la maggioranza degli elettori? Cerasa le vede nel rapporto ambiguo e strumentale con la magistratura in funzione antiberlusconiana, anche se l’ex Cavaliere di responsabilità ne ha non poche; nella subalternità all’enorme potere burocratico e "conservatore" dei sindacati, in special modo della Cgil; nella continua sovrapposizione e simbiosi con l’establishment bancario/finanziario, i cosiddetti poteri forti; nel lento ma progressivo processo di acquisizione/predominio in ambito culturale (cinema, teatro, editoria, scuola) tale da rendere la sinistra l’area politica dove si produrrebbe e respirerebbe la “vera” cultura, a differenza della destra dove invece troverebbe cittadinanza soltanto il culturame diffuso dalle televisioni di Berlusconi.
E tutto, al fin fine, si ritorcerebbe poi contro la sinistra stessa, generando così diffidenza nel comune sentire di tantissimi italiani.
Renzi, forte della legittimazione ottenuta alle europee, sarà adesso in grado di spezzare queste catene? Avrà la forza di trasformare gli attuali democratici in un’autentica – e credibile - forza a vocazione maggioritaria anche alle prossime elezioni nazionali?
"Le catene della sinistra. Non solo Renzi. Lobby, interessi, azionisti occulti di un potere immobile" (Rizzoli, 2014), polposo in contenuti e spunti, sciolto e fluente nella lettura, è uno dei pochi freschi di stampa brillanti e penetranti sull’attualità politica che potrete trovare sugli scaffali in questi giorni: assolutamente da non perdere.
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