Le donne di casa Visconti. Vicende, passioni e veleni di una grande dinastia
- Autore: Christian Frontino
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2023
Tutte case e “casata” le donne della famiglia Visconti, signore, duchesse, anche regine? Soltanto le medioevali, appartenenti alla dinastia che ha governato la Lombardia nei 264 anni di potere del Biscione. Altre sono rimaste incolori, ma qualcuna si è mossa sopra le righe nel 1400 e 1500. Christian Frontino è piemontese, ma questo non lo ha tenuto lontano dalle protagoniste di quella famiglia milanese, che ha voluto studiare e raccontare in un saggio piuttosto originale e di taglio spesso brillante, qualche volta brioso, in certi passaggi persino curioso, quando si sofferma sulla tavola viscontea, sulle imbandigioni, i pranzi a Palazzo.
Il libro è Le donne di casa Visconti. Vicende, amori e veleni di una grande dinastia, pubblicato in autunno dalla casa editrice torinese Yume (settembre 2023, collana Historia, 206 pagine).
Imbandigioni? Lo sfarzo dei banchetti viscontei ha scavalcato la storia e Christian si è divertito, in questo saggio storico, a ricostruire le ben diciotto portate di un pranzo di nozze indimenticabile. È quello celebrato il 15 giugno 1368 tra la quattordicenne figlia di Galeazzo II e Bianca di Savoia, Violante Visconti e Lionello d’Anversa, duca di Clarence, matrimonio che rese nuora del re d’Inghilterra Edoardo III.
Il terzogenito Plantageneto raggiunse Milano accompagnato da nobili d’alto lignaggio e dal grande letterato Geoffrey Chauser. Le celebrazioni, con la partecipazione di Francesco Petrarca, dello storico Jean Froissart e grandi Signori dell’epoca, si svolse all’insegna del lusso più sfrenato e passò alla storia per il numero spropositato delle pietanze servite nel corso delle circa due settimane di banchetti.
L’autore fornisce l’elenco dettagliato di tutte e diciotto. Solo la prima, a titolo d’esempio:
due porcellini dorati che mandavano fuoco dalla bocca e pesce in porchetta; si presentarono due levrieri con collari di velluto, cordoni di seta e dodici coppie di segugi dai collarini cuoio con cordoni di seta, legati a catene dorate in quattro gruppi di sei per ciascuna.
Non sorprenda la passione di Frontino per la buonissima tavola. Da scrittore si è già distinto nel 2020con il saggio dolcificante Il giro del mondo in 80 torte, per l’amata Yume (non a caso il motto del marchio torinese è “Libri gustosi per lettori curiosi”), nella collana “de Gustibus”, ch’è tutto dire. Storico-gastronomico anche il primo titolo, sempre Yume, nel 2019, Una francese a Torino. Il tempo, la corte, la tavola della Madama Cristina, la colta e affascinante principessa Borbone sposa francese di Vittorio Amedeo I di Savoia, nel XVII secolo.
Christian Frontino ama infatti i dolci, “le cose fluffly” e il Giappone, non è detto in quale ordine ed ha partecipato alla quinta edizione del cooking show televisivo Bake Off Italia. È nato ad Asti nel 1988, ma dagli anni dell’università è torinese d’adozione. Dopo una formazione in lingue orientali si è dedicato ad articoli su temi d’enogastronomia, lifestyle e travelling.
In gran parte poco note e narrate, le signore di casa Visconti erano “donne forti ma anche fragili”, volitive ma anche remissive, mogli e figlie obbligate a volte a matrimoni combinati con uomini non sempre brillanti o stinchi di santo o esempi di virtù, specchiate. Per non dire di quelli che non ci stavano con la testa.
Rilevanti le ricerche di Christian Frontino per venire a capo di personalità talvolta fin troppo sullo sfondo, oggetto di notizie insufficienti, “scarne e frammentarie”.
Le protagoniste della storia al femminile dei Visconti, dalla fine del XIII secolo alla prima metà del XVI? I dati sulle figure medievali sono i più lacunosi, bastano a dare l’immagine di donne devote alla famiglia - nel senso di Casata - e soggette al padre o al marito. Delle altre dame viscontee, Frontino non si avventura in una netta suddivisione, considerate le differenze di ruolo, di carattere, subalternità o vedovanza delle une rispetto alle altre.
Suggerisce comunque di distinguere due gruppi. Tra le “più defilate”, Beatrice d’Este, Violante di Saluzzo, Caterina Spinola, Isabella di Valois, Antonia Malatesta, alcune delle quali d’altra parte decedute giovani. “Più incisive”, Bianca Maria di Savoia, Beatrice Regina della Scala, Bianca Maria Visconti, Egidiola Gonzaga e le figlie di Bernabò, Verde e Lucia. A loro favore talune vicende matrimoniali, la condizione di vedove, appunto e contesti del consorte, del fratello, del figlio.
Non si può ricavare una regola precisa: la stessa Valentina, regina di Cipro alla morte del marito, rimase di fatto inabilitata, dagli intrighi di palazzo.
Preziosa la prefazione di Gianluca Giani, autore del saggio Le donne di casa Savoia, sempre scuderia Yume, 2019, un altro piemontese che si interroga sulle ragioni che hanno portato una dinastia pedemontana e periferica come quella sabauda a fare l’Italia nel XVIII secolo, non invece una Casata milanese opulenta e più centrale nella politica della penisola. Quando maturarono le condizioni per l’unità del Paese, i Visconti erano però scomparsi da più di trecento anni.
Avevano governato Milano, la Lombardia e parte della pianura padana dal 1271 al 1535, compresa l’epoca degli Sforza come appendice della propria Signoria. Quando Torino armava eserciti e attraeva volontari e patrioti, Milano era territorio austriaco, avvilita da due secoli di giochi di potere tra Francia e Impero austro-iberico.
Christian Frontino s’impegna inoltre in un’analisi della condizione femminile nel Duecento, Trecento e Quattrocento e osserva che oggi, rispetto ad allora, sono considerevoli i progressi del ruolo della donna in famiglia e nella società e sono riconosciuti i diritti sociali e politici, sebbene rimangano “velocità e modalità diverse nelle diverse nazioni”. Tanto gli fa dire che:
in determinate realtà la strada da intraprendere sembra ancora spaventosamente lunga.
Le donne di casa Visconti. Vicende, passioni e veleni di una grande dinastia
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