Le frontiere del mistero
- Autore: Pablo Ayo e Alessia Serafin
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mursia
- Anno di pubblicazione: 2017
Il Sacro Graal, il segreto delle piramidi di Giza, l’esistenza di Atlantide, le complesse linee di Nazca visibili solo dall’alto, il Triangolo delle Bermuda, il mostro di Loch Ness, leggende remote legate ai vampiri e al golem di Praga, enigmi moderni come l’Esperimento Philadelphia e il diario rosso di Marilyn Monroe. Sono i dieci grandi rompicapi della storia indagati nel volume “Le frontiere del mistero”, pubblicato da Mursia, in prima edizione nel 2017 (324 pagine 17 euro).
Autori sono Pablo Ayo e Alessia Serafin, giornalisti, scrittori, ricercatori, specializzati in nuove tecnologie, Pablo in particolare, oltre che in UFO e fenomeni “supernaturali” (versione moderna e più corretta dell’aggettivo sovrannaturale). Sono tutte competenze professionali utili per confezionare un contributo strettamente giornalistico, apprezzabilmente analitico e decisamente poco tecnicistico (evviva la divulgazione! Abbasso lo scientismo fine a se stesso e il suo linguaggio criptico!).
Non ci si aspetti perciò ricostruzioni pedanti dei dieci casi: non è un libro per chi voglia andare a fondo, ma se vi è sufficiente un’informazione generale su ogni singolo suggestivo argomento, questo è un testo che fa per voi. Sono in pratica dieci ampi articoli da settimanale illustrato, che fanno il punto sulle più accreditate versioni scientifiche, cronistiche, storiografiche e in qualche caso anche giudiziarie fin qui prodotte.
Spazio, in breve, anche alle leggende e ai contenuti soprannaturali, extrasensoriali e ufologici accostati a numerosi di questi episodi, che hanno tanto attratto l’attenzione del pubblico, a volte in modo perfino morboso.
Sarà soddisfatto quindi chi vuole farsi un’idea sufficientemente informata sugli sviluppi di enigmi che sono tornati spesso agli onori delle cronache internazionali, infiammando letteralmente la curiosità collettiva.
È il caso del Triangolo delle Bermuda e delle sparizioni misteriose che lo hanno caratterizzato come una sorta di buco nero nell’oceano Atlantico e nella storia dell’umanità. Il mistero nasce da una serie di sparizioni tra le isole Bermuda, Florida, Portorico e da strani eventi (Colombo fu testimone di luci verdi in cielo e della caduta di meteoriti). Oltre ad aerei singoli e a un’intera squadriglia di monomotori a elica della Marina USA in volo di addestramento nel 1945, sono sparite anche grandi navi, come la Marine Sulphur Queen, lunga 130 metri o la statunitense Cyclops, di 19mila tonnellate con 309 imbarcati. Quale forza potrebbe fare sparire senza traccia natanti enormi? E altri, come la famosa Mary Celeste, sono stati ritrovati incagliati o alla deriva, senza nessuno a bordo. Volatilizzati.
La verità quegli equipaggi se la sono portata con sé, in altri mondi o negli abissi senza nome dell’Atlantico che, secondo le antiche leggende marinare, inghiottono per sempre chi osa avventurarsi in quei mari.
Altro episodio inquietante è il Philadelphia Experiment, sempre negato dalla Marina USA ma effettuato certamente nel 1943. Era un tentativo di rendere una nave militare letteralmente invisibile (non solo ai radar), racchiudendola in un campo magnetico. Secondo alcune versioni, il caccia USS Eldridge scomparve del tutto dal porto di Filadelfia, materializzandosi per pochi minuti a Norfolk, 450 km più a sud, per poi svanire di nuovo e riapparire quattro ore dopo nei pressi del molo di partenza. Alcuni uomini pare fossero rimasti inglobati nelle paratie d’acciaio, uno con le mani fuse tutt’uno con le assi del ponte. Qualche marinaio sembra corresse urlando. Altri non vennero più ritrovati. Non si riuscì a stabilire cosa accadde, ma vennero formulate diverse ipotesi. Nessuna definitiva.
Di certo, gli Stati Uniti abbandonarono il Philadelphia, che vantava ricercatori come Nikola Tesla (morto però da dieci mesi) e dicono anche Einstein. Si concentrarono su un progetto diverso: il Manhattan, la bomba atomica.
Detto che il mostro di Loch Ness potrebbe essere l’ultimo reduce dell’età dei dinosauri, l’esemplare di una famiglia di rettili acquatici, un plesiosauro, va citato il mistero più antico, Atlantide (che sia scomparsa lo dicono in tanti, dove sia finita nessuno lo sa), visto che ne ha parlato Platone, collocandola oltre le colonne d’Ercole nello spazio e a 9600 anni di distanza nel tempo.
Qualunque cosa sia stata e qualunque cosa sia accaduto, Atlantide ritornerà. Il chiaroveggente americano Edgar Cayce (1877-1945) se ne diceva sicuro. Un giorno riemergerà dai flutti, la faglia di S. Andreas si spaccherà e l’intera penisola californiana sprofonderà in mare.
C’è chi ha voluto vedere nel mito di Atlantide un parallelo con le rivelazioni bibliche: la nuova Gerusalemme celeste che verrà presso gli uomini, rinascendo come una fenice dalle proprie ceneri. È quello che i due autori Mursia tengono a ricordarci:
molte leggende, in diverse culture, annunciano la stessa cosa: un giorno, in qualche maniera, Atlantide risorgerà.
Le frontiere del mistero: L’indagine che svela i grandi enigmi della storia
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Le frontiere del mistero
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