Le grandi cospirazioni. Complotti e inganni che hanno indirizzato il corso della storia
- Autore: Danilo Sacco
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2022
Le scie degli aerei in quota non sono chimiche e non nascondono scopi inconfessabili (restano banali fenomeni di condensazione del vapore acqueo). La terra non è piatta. Neil Armstrong ha posato effettivamente i piedi sulla Luna nel luglio 1969. Non aspettatevi colpi di scena su questi argomenti, ma ci sono tante altre curiosità e non poche sorprese nel libro di Danilo Sacco dal titolo Le grandi cospirazioni. Complotti e inganni che hanno indirizzato il corso della storia, edito da Odoya nell’autunno 2022 (252 pagine con numerose fotografie e illustrazioni in bianconero nel testo).
Danilo Sacco ha curato rubriche di economia e finanza su “Italia Oggi”, “Stampa Sera” e pubblicato saggi sul complottismo e sulla disinformazione nel web. Qui sviluppa otto segmenti d’indagine, dagli anni Trenta del Novecento, alla seconda guerra del Golfo, ai pasticci del sistema finanziario mondiale nei primi anni 2000.
Dall’indice:
- 1932. Scienza. Lo studio sulla sifilide di Tuskegee.
- 1939. Seconda guerra mondiale. I falsi incidenti di Gleiwitz e Mainila.
- 1952. Hobby. Gli inganni delle multinazionali del tabacco.
- 1953. Spionaggio. Gli inganni della CIA per controllare la mente umana. Il programma MKULTRA.
- 1964. Vietnam. Bugie e intrighi del coinvolgimento USA.
- 1980. Gli abusi sessuali sui minori ignorati dalla Diocesi di Boston.
- 2000. Banche. La manipolazione dei tassi di interesse. Il più grande scandalo del sistema bancario.
- 2003. Iraq. Le false prove delle armi di distruzione di massa.
Come si vede, ce n’è per tutti i gusti, con la spiccata prevalenza del mondo anglosassone e del capitale mondiale, nel ruolo di cospiratori-falsificatori, fatta eccezione per il presunto bombardamento subito dalle truppe sovietiche in Carelia, a Mainila, pretesto per la guerra russo finlandese dell’inverno 1939-40. Anche Stalin era alla ricerca del casus belli per allontanare da Leningrado il confine con la Finlandia. Hitler ne aveva inseguito uno, pochi mesi prima, per liquidare la Polonia.
Fatto sta che finnici e polacchi badavano a non fare mosse sbagliate che gli scomodi vicini potessero sfruttare a titolo di rappresaglia per aprire le ostilità. Sicchè, nazisti e sovietici dovettero letteralmente fabbricare una falsa provocazione nemica.
La sera del 31 agosto 1939, la stazione radio tedesca di Gleiwitz interruppe i programmi e trasmise grida, spari e incitazioni alle minoranze polacche di scatenarsi contro i tedeschi. Alcuni cadaveri vennero rinvenuti nel piazzale dell’edificio. All’interno, quello di un contadino polacco e noto attivista antigermanico. L’attacco respinto era stato condotto da insorti finti, non altro che militi delle SS travestiti, tutto era stato simulato ad arte. Nemmeno il tempo di capire e alle 4:45 del 1 settembre la Wehrmacht invase la Polonia, scatenando la seconda guerra mondiale.
Qualche mese dopo, il 26 novembre, la Russia accusò la Finlandia di avere colpito senza preavviso le truppe russe sull’istmo careliano, nei pressi del villaggio di Mainila. Mosca denunciò di avere ricevuto sette colpi di cannone, con un sottufficiale ucciso, due militari feriti, tre civili morti e sette colpiti. Intimò alle truppe finlandesi di arretrare fino a 25 km. Settantadue ore dopo, la risposta di Helsinki, negando che le forze finlandesi di confine disponessero di artiglieria in grado di provocare l’incidente, non escluse il ritiro dei propri soldati, a condizione che i sovietici facessero altrettanto. Ma Stalin non aspettava altro e aggredì la Carelia.
Dopo smacchi iniziali, la superiorità numerica e di armamenti garantì all’Armata Rossa il successo. Il conflitto terminò il 12 marzo 1940. In realtà, a Mainila non vi era stato nessun bombardamento, la divisione russa in zona non aveva subito perdite prima delle ostilità. Solo una messinscena.
Danilo Sacco ci spiega che i complotti esistono. Non sono però le “teorie fantasiose” dei complottisti del Terzo Millennio, che impiantano piccoli pezzi di verità su farneticazioni spacciate per vere. Con il concorso di coincidenze fortuite, riescono a trascinare non pochi, perché le dottrine farlocche sono seducenti, eccitanti, spettacolari. Invece, i complotti di cui parla l’autore sono congiure effettivamente realizzate, che hanno condizionato il corso della storia contemporanea.
Fa presente che le cospirazioni, quelle vere, hanno una caratteristica che le distingue dalle teorie complottiste: vengono pressoché sempre smascherate. Per organizzare un complotto occorre coinvolgere molte persone, di conseguenza è difficile non lasciare tracce. Prima o poi, chi ha partecipato si tradisce o tradisce volutamente, perché non più in sintonia con chi ha ordito la trama.
Le prove delle armi di distruzione di massa servite per invadere l’Iraq nel 2003 erano inconsistenti, come si scoprì a distanza di un anno. Per decenni, alcune multinazionali del tabacco si coalizzarono per nascondere gli effetti nocivi di cui erano a conoscenza, contrastando ogni contestazione scientifica.
Dalla fine degli anni Novanta, alcune banche internazionali manipolarono per anni le quotazioni dei tassi d’interesse, allo scopo di aumentare i propri profitti. L’attacco subìto da una unità navale, che giustificò la guerra USA al Vietnam del Nord nel 1964, non era mai avvenuto. E così via.
Questo libro racconta cospirazioni ordite da grandissime aziende, da grandi banche mondiali, dalla Chiesa, dalla ricerca medica e scientifica, da Governi e da Agenzie di spionaggio. Tuttavia, le congiure prese in esame, tra il 1932 e il 2003, riguardano quasi tutte il mondo occidentale: non è facile accedere agli atti necessari per documentare i complotti tramati altrove, che certamente non mancano.
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