Le maglie dei campioni
- Autore: Giorgio Welter
- Genere: Sport
- Anno di pubblicazione: 2011
Storia, miti e aneddoti sulle divise di 60 squadre leggendarie
Il gioco del calcio è disputa, sfida, contesa tra avanguardie di paesi, città, nazioni: è una metafora della guerra, con le sue strategie e le sue tattiche. I giocatori si affrontano, lottano, si fanno anche male, soffrono, imprecano, esultano sul campo di “battaglia” allo scopo di sconfiggere l’avversario, sostenuti dall’incitamento di folle vocianti e, magari, anche turbolente.
Il calcio, croce e delizia delle nostre domeniche - per la verità, anche di tutti gli altri giorni della settimana con le tv a pagamento -, è un film di novanta minuti sul confronto tra due schiere di undici gladiatori in calzoncini, armati di scarpette a tacchetti per strapparsi un pallone da mettere in rete, se possibile, almeno una volta in più dell’avversario
Le maglie dei calciatori – che colpiscono la fantasia e infiammano il cuore di ogni tifoso fin da bambino - rappresentano ben altro che semplici casacche dalle tonalità sgargianti: sono simboli e vessilli non soltanto di una squadra, bensì di una comunità, una cittadinanza o un popolo.
Con Le maglie dei campioni (Codice Atlantico 2011) - acquistato forse da pochi, ma sbirciato e sfogliato da tantissimi in libreria - si percorre un viaggio attraverso la storia delle divise di sessanta squadre di club più famose e gloriose al mondo.
Aneddoti, leggende, curiosità, bizzarrie, simbologie delle maglie delle squadre di club più blasonate nella storia del calcio: si scoprono così le origini di colori sociali dovute talvolta al caso, o semplicemente conseguenti a lavaggi disastrosi, o legati a significati politici, di costume, religiosi.
Il campionario delle divise illustrate, con le loro geometrie e la classificazione delle rispettive definizioni, riempie l’occhio e soddisfa la curiosità di ogni appassionato: impariamo che una maglia può avere una partitura piena, partita, con palo, con fascia, bordata, inquartata, con banda, con sbanda, losangata. La rassegna e le didascalie rimandano inevitabilmente alle gesta dei campioni più famosi che hanno indossato e reso mitiche quelle maglie.
Moltissime le curiosità sulla nascita dei colori sociali: quelli del Boca Juniors furono ripresi da una nave mercantile svedese; il royal blue del Chelsea richiama il colore delle divise dei fantini appartenenti alla scuderia del visconte di Chelsea; il viola della Fiorentina, invece, fu deciso dal marchese Luigi Ridolfi Vay come segno di distinzione; il pittore futurista Giorgio Muggiani scelse il nero e l’azzurro per l’Internazionale, sullo sfondo color oro in omaggio alle stelle; agli albori del campionato inglese il Manchester United indossava una maglia di pregiato cachemire; e solo dal 1955 il grande Real Madrid scenderà in campo in completo bianco, da cui il soprannome ufficiale di Merengues assegnato ai calciatori madrilisti.
Immancabile sarà la nostalgia provata dal lettore ultraquarantenne per le vecchie e gloriose casacche del passato - quelle che da ragazzini vedevamo immortalate soprattutto sulle figurine Panini, perché allo stadio si andava di rado e la televisione trasmetteva in bianco e nero-, sempre uguali a sé stesse per anni, senza ancora nomi, loghi e marchi a tappezzarne la stoffa, con i numeri dall’1 al 13. Oggi il dio mercato impone di modificarne spesso linea, modello, disegno, gradazione di colore, per non parlare dell’attuale serie numerica stampata sul retro lunga come i numeri del lotto e anche oltre.
Chi ama il calcio e le sue divise - e magari ha giocato anche al mitico subbuteo con quei seducenti modellini dipinti a mano - non può non farsi tentare da questa fascinosa guida dai mille colori. Da ogni pagina riemergeranno ricordi, emozioni, poesia.
Le maglie dei campioni. Ediz. illustrata
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