Le meraviglie della natura. Introduzione all’alchimia
- Autore: Elémire Zolla
- Genere: Scienza
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2017
Desidero rendere omaggio al grande Elémire Zolla (1926-2002), accademico alla Sapienza di Roma, ivi chiamato da Mario Praz. È stato un eminente studioso di religioni e filosofie comparate, riguardanti in special modo lo sciamanesimo e l’aspetto dionisiaco dell’esistenza. Sono studi sincretistici i suoi, riguardanti tutto il mondo e ogni cultura. In gioventù il maestro si dedicò anche alla pittura. Scrittore e artista raffinato, nel 1956 vinse il premio Strega con il romanzo Minuetto all’inferno, pubblicato da Einaudi.
La sua visione del mondo è di tipo tradizionale, paragonabile a quella di René Guénon. Per "tradizione" si intende quel filo rosso capace di unire tutte le concezioni che vedono nel mentale l’origine della realtà visibile e nell’uomo l’universale spirito incarnato, la "complexio oppositorum" di spirito-materia, realizzata per la gloria dell’Essere.
Fra le molte opere del mistico e studioso ho scelto Le meraviglie della natura (l’edizione più recente, nei saggi Marsilio e a cura di Grazia Marchianò, è del 2017, pp. 596; la prima edizione italiana è invece per Bompiani, del 1975). Il sottotitolo è Introduzione all’alchimia.
L’opera corposa è effettivamente un’enciclopedia e può soddisfare sia il neofito sia il cultore della scienza sacra.
L’alchimia è scienza a tutti gli effetti. Si basa sull’osservazione della natura e su esperimenti da compiere nel laboratorio alchemico, cuocendo nell’athanor a fuoco costante la materia prima da trasmutare, secondo procedure trasmesse nel segreto da maestro a discepolo. Dall’alchimia è nata la chimica moderna. Anche i coniugi Curie furono alchimisti. Ma è scienza totale, non riguarda soltanto il lato materiale del reale. In ciò può essere accostata agli scienziati facenti parte della corrente del Novecento "Gnosi di Princeton". Tra essi troviamo fisici, filosofi, artisti e membri delle varie religioni. Uno fra loro, Eddington, ha dichiarato che "l’universo è mentale".
Ed ecco l’affinità con l’alchimia, che si prefigge di scoprire ed estrarre da minerali e piante l’anima e lo spirito, affinché possano essere assimilati dall’uomo, a suo beneficio, e anzi riscoperti anche in sé, per riappropriarsi dell’essere unico di cui siamo manifestazione e conseguire salute e longevità.
"Mangiando le verdure, cuocendole e distillandole nello stomaco, l’animale ne estrae un’essenza che assimila a se stesso, sicché, al colmo dell’interna cottura e distillazione, esse diventano parte dell’animale che vede la luce, diventando visione di luce."
Il passo citato collega magnificamente la natura con la sua origine, la luce, la cui natura è divina. Il mezzo principale per conseguire la "Grande Opera" (trasmutazione della materia vile in oro, oro metallo ma innanzi tutto "oro filosofico" la conoscenza) è il calore, la cui presenza o sottrazione determina le manifestazioni della vita.
Zolla parte da Aristotele e Platone, più vicini a noi occidentali, ma le sue escursioni arrivano fino all’Oriente, non dimenticando le antiche sapienze mediorientali.
Per la tradizione il mondo è commistione dei quattro elementi, terra e acqua, aria e fuoco, che vanno intesi nella loro valenza fisica e soprattutto simbolica. La terra è materia, l’acqua emozione, l’aria il pensiero, il fuoco energia spirituale fotonica. Penetrare la natura del simbolo è essenziale alla comprensione.
Nel libro, nella prima parte, si trova una disanima relativa ai numeri, considerati quali essenze formanti. Il due (dualismo del cosmo, maschile e femminile), il tre (la trinità divina), il quattro (quatenità del cosmo), il sette (tre spirito più quattro la manifestazione), il dodici (tre per quattro, totalità) sono realtà qualitative, come nella filosofia pitagorica. Qualità, ossia “specialità”, paradigmi archetipici:
"L’alchimista stabilisce un contatto fra il suo spirito e quello dei metalli grazie all’archetipo che impronta e una parte del suo spirito e lo spirito del metallo.”
Non può mancare uno studio profondo dedicato all’astrologia, che sta anche alla base della visione dantesca del Paradiso e dei suoi cieli.
Come per Dante, anche per Zolla è l’amore cosmico causa prima del cosmo. A tal proposito egli cita parte di un sonetto del Tasso:
"Amore alma è del mondo, Amore è mente / e ’n cielo percorso obliquo il sole ei gira, / e d’astri erranti alla celeste lira / fa le danze lassù veloci o lente.”
Nella seconda sezione del volume l’autore individua i passi e gli episodi dei quattro Vangeli che rivelano la sapienza alchemica.
La terza parte contiene i pensieri sul tema scritti da Zolla dal 1975 al 1990, costituiscono una miscellanea ispirata.
Scopo ultimo dell’iniziazione perenne, di cui l’alchimia è una colonna, è scoprire la "mano" divina, l’Artefice del grande gioco, espresso e impresso nella natura e in noi:
"Il segreto dell’arte alchemica e d’ogni sapienza sta nella capacità d’intuire con esaltazione questa mano solerte, invisibile ai distratti e ai tristi.”
La lettura è nutriente e appagante, le pagine scorrono scritte con la vivacità e la passione dell’artista. La natura ci appare nei suoi aspetti segreti, come un essere che sente e opera secondo leggi intelligenti e finalistiche, scoperte dall’operatore nel processo operativo, nelle sue tappe in cui la coscienza umana si amplia sempre più, insieme all’estrazione di sostanze purificate e concentrate, divenute elisir.
Le meraviglie della natura. Introduzione all'alchimia
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