Le nove vite di Valentina Cortese
- Autore: Alfredo Baldi
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Anno di pubblicazione: 2013
“Io sono milanese, di Porta Nuova... Milano è il mio grembo materno, la mia “cuccia”.
Inizia così questo suggestivo e coinvolgente saggio biografico ("Le nove vite di Valentina Cortese", ETS, 2013) che ripercorre le nove vite dell’”ultima diva della scena italiana”, corredato da bellissime e rare fotografie provenienti dall’archivio personale di un’attrice di culto.
Donna di leggendaria classe, portamento regale, superba attrice teatrale, cinematografica e televisiva, bellezza classica e chic, Valentina Cortese in nove capitoli si racconta all’amico di una vita che ha avuto il privilegio di intervistarla parecchie volte. “Trovare la vera Valentina Cortese, trovare tutta Valentina Cortese è pressoché impossibile” perché il personaggio “è estremamente complesso” anche se di una schiettezza disarmante. Proprio per questo l’attrice, essendo una persona così profonda e ricca, nella sua semplicità sfugge “a ogni tentativo di incasellarla in uno o più tipi o caratteri”. A motivo di ciò, Alfredo Baldi, studioso di storia e di tecnica del cinema ha preferito (come precisa nella Prefazione del volume Alla ricerca di Valentina)
“che fosse lei stessa – per alcuni periodi della sua vita, così come in molti altri casi – a narrare di sé, a descriversi, a raccontarsi”.
E la diva si è prestata volentieri con sottile ironia e originalità “e con grande rispetto di se stessa e, soprattutto, degli altri”.
Vengono rievocati gli anni dell’infanzia (“un punto cardinale della mia vita”), “i tempi agresti” e i “tempi di città”, la vocazione artistica, il periodo hollywoodiano e il primo matrimonio con l’attore statunitense Richard Basehart. Ancora il “Grande Teatro” (quante commedie, drammi e tutti indimenticabili: Platonov e gli altri, El nost Milan, I giganti della montagna e Il giardino dei ciliegi con Strehler al Piccolo Teatro di Milano, solo per citarne alcuni), e “ancora fiori d’arancio” con l’industriale farmaceutico Carlo De Angeli. Sodalizi sentimentali e di amicizia, incontri fondamentali con persone straordinarie:
- il direttore d’orchestra Victor De Sabata: “un legame ineluttabile assoluto”,
- Federico Fellini: “amicizia fraterna”,
- Anna Magnani: “ci siamo sempre volute bene”,
- Paolo Grassi,
- Giorgio Strehler: “un gigante in teatro, un uomo pieno di fascino”,
- “la mia adorata (Ingrid) Bergman”
- Francois Truffaut: “esperienza meravigliosa”.
Un’inesauribile vitalità e popolarità, un fascino ineguagliabile accompagnato però da quella modestia così innata, spontanea e profonda che ha fatto dire a Valentina Cortese a vari intervistatori
“di non aver timore, se la sua fortuna fosse venuta meno, di finire a mangiare nelle mense dei poveri e a dormire su una panchina dei giardini pubblici come una barbona”.
La protagonista del volume confessa di aver voluto da sempre fare l’attrice (era salita sul palcoscenico a tre anni e mezzo durante una recita natalizia in onore del vescovo di Cremona) ma i primi applausi erano stati quelli ricevuti nel fienile della cascina di Rivolta d’Adda, dove Valentina viveva insieme alla famiglia adottiva. L’attrice infatti è stata allevata da una famiglia di contadini lombardi Mamma Rina e Papà Giuseppe. La vera madre dell’attrice “zia Olga” giovanissima, quando era nata la figlia, si era appena diplomata in pianoforte al Conservatorio e tentava di affermarsi. Erano stati quelli anni determinanti perché a contatto con gente fiera e dignitosa che la amava teneramente dove la Cortese aveva imparato a camminare nella vita e lì si era formato il suo carattere.
“Anche nella miseria sono stata una bambina felice”
perché plasmata da un’infanzia povera ma calda, piena di valori autentici.
“Che il mio futuro fosse altrove, forse vagamente lo sentivo”.
Paolo Grassi, co-fondatore insieme a Strehler del Piccolo Teatro di Milano e Sovrintendente del Teatro alla Scala dal 1973 al 1977, ha detto che
“Valentina fa testo a sé, sia sul piano umano e professionale, sia per quel contributo personalissimo che riesce a esprimere in ogni personaggio, al di là del proprio personaggio che essa costituisce nella vita”.
Una vita privata ricca di avvenimenti, di affetti che si è intrecciata al lavoro di una donna che con la sua professione ha reso un nobile servizio a se stessa e al Paese che l’ha vista nascere.
Un saggio redatto con passione e competenza dall’autore che è stato docente di Linguaggio cinematografico all’Università La Sapienza di Roma e che alle persone meno giovani ricorda il nostro passato recente e alle generazioni meno giovani può insegnare che con la determinazione e la forza di volontà si può ottenere il meglio della vita, anzi di nove vite.
“Considero ora che dovevo apparire particolare rispetto agli altri bambini, forse strana, ma mi accettavano così, non tentarono mai di farmi essere diversa da quella che ero”.
Le nove vite di Valentina Cortese
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