Le nozze di Anna di Nathacha Appanah-Mouriquand

Ne "Le nozze di Anna" (e/o edizioni, 2007) incontriamo Sonia, una madre che ha avuto la sua unica figlia quando era molto giovane. Sonia ha cresciuto Anna da sola. Adesso deve fare i conti con il matrimonio di quest’ultima.

Sonia parla in prima persona e racconta, dal suo punto di vista, il giorno delle nozze, partendo dal presupposto che Anna è, secondo lei, troppo giovane per un impegno così oneroso come il matrimonio. Dovrebbe, invece, viaggiare, conoscere il mondo, fare esperienza, essere un po’ “meno con i piedi per terra”. Ma la figlia, testarda, è risoluta nel proseguire con la sua decisione e rimarcare la differenza sostanziale dalla madre.
Ecco allora che le imminenti nozze della figlia sono lo spunto per Sonia di fare in qualche modo il punto sulla propria esistenza, ripercorrere la sua vita, i suoi successi e i suoi fallimenti, le sue decisioni importanti e i rischi delle scelte che ha fatto.
Un’analisi introspettiva che dovrebbe portarla a risolvere uno dei suoi più grandi interrogativi: che tipo di persona è? È una brava madre? È stata una brava figlia? Interrogativi a cui il matrimonio dell’unica figlia potrebbe dare delle risposte.

Un romanzo che potremmo anche definire riflessivo e introspettivo, ma assolutamente non pesante. L’analisi interiore è fatta in modo talmente “tranquillo” che è un piacere leggere questo racconto e che ci pone di fronte a delle problematiche che, a mio modo di vedere, sono abbastanza diffuse anche in soluzioni familiari più vicine al “comune” pensare.

Il terzo libro della scrittrice mauriziana è così un libro sui sentimenti, le relazioni, le incomprensioni e sul concetto di famiglia.
Nathacha Appanah-Mouriquand riesce a passare da un romanzo storico a un romanzo noir, a un romanzo introspettivo con una facilità che probabilmente le è innata. E a mio modo di vedere nei romanzi dove va a analizzare la personalità e le condizioni dei suoi personaggi, lei si trova a proprio agio e il lettore lo percepisce, traducendosi il tutto in una buona e piacevole lettura.