Le rocce di Poudre d’Or di Nathacha Appanah-Mouriquand

Poudre d’Or è una località dell’isola Mauritius e il nome è senza dubbio accattivante. Dà l’idea dell’oro che si trova come la polvere dappertutto, o se non proprio dell’oro materiale, dà sicuramente una speranza: quella di una serie di possibilità di arricchimento per tutti quelli che vogliono cambiare la propria misera vita.
Nathacha Appanah-Mouriquand secondo me sceglie un titolo molto appropriato, intelligente e fondamentalmente semplice. Poudre d’Or non è altro che una delle località dell’isola Mauritius che niente ha a che fare con l’oro.

“Le rocce di Poudre d’Or” sono le pietre che devono essere spostate per permettere le varie coltivazioni, della canna da zucchero in primis. Il contrasto però tra “rocce” e “polvere d’oro” sintetizza quello che è raccontato nel libro. Ossia la voglia degli indiani di cambiare la loro vita e di rischiare il tutto per tutto per una terra promessa dove tutto è possibile.

In questo romanzo si intrecciano le vite di vari personaggi che, per un motivo o per un altro, fuggono dalla madre patria India e affrontano il temuto “kala pani”, ossia l’acqua nera dell’oceano, per raggiungere una speranza, rappresentata da un territorio fertile dove i guadagni sono facili. Ma tutto questo si rivela un imbroglio da parte dei conquistatori inglesi per fornire manodopera ai coloni francesi nell’isola. Da quando infatti la schiavitù era stata abolita i neri africani sono stati liberati e la manodopera sostituita da quella indiana, passando così da una schiavitù reale a un altro tipo di schiavitù, nascosta sotto un contratto e delle regole improponibili che difficilmente permettono un riscatto.

L’autrice descrive con semplicità (la scrittura è lineare e la lettura veloce) quello che accadeva alla fine del Novecento mettendoci di fronte a quella che ha tutti gli aspetti di una nuova e diversa tratta degli schiavi, dove l’umanità non esiste o è solo marginale, che facilmente è messa da parte e soccombe di fronte al profitto.

Un libro da leggere per poter inquadrare una parte di storia che, personalmente, mi risultava un po’ sconosciuta e che potrebbe essere un buono spunto per delle riflessioni.
"Le rocce di Poudre d’Or" ha vinto il Prix du Livre RFO.