Le origini occulte del nazismo
- Autore: René Alleau
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
"Qui nihil sperat desperat nihil"
Nel saggio Le origini occulte del nazismo (1969), René Alleau ci guida alla scoperta del lato misterico del nazionalsocialismo prendendo le mosse dal significato (pratico e simbolico) delle rune per approdare all’emblema del movimento di Hitler: la svastica (anzi, lo swastika, citando la parola nella sua origine sanscrita). Senza sprofondare nei più banali cliché sul nazismo, Alleau sonda il senso del mito apocalittico dell’Edda, l’essenza della gnosi degli Ismaeliti e il collegamento tra questa antichissima corrente dell’Islam, le società segrete e le Schutzstaffel.
Lo studioso attribuisce al movimento hitleriano un significato “satanico” affermando che prima la Società di Thule (e il Germanorden) e poi il nazionalsocialismo avrebbero rappresentato una sorta di contro-iniziazione avente come fulcro il superamento dell’umano nel sotto-umano in vista dell’apertura a forze sconosciute e oscure attraverso il Sangue. Combattendo l’umanesimo delle classi dirigenti (nazionali e internazionali) e il cristianesimo (inteso in senso ideale) il nazionalsocialismo avrebbe reificato l’uomo favorendo l’epifania di forze sub-umane e regressive. Alla decadenza della classe sacerdotale, incapace di evocare energie sovra-umane, avrebbe fatto seguito un’interpretazione saturnina della divinità della quale sarebbe effige il rovesciamento dello swastica che in origine sarebbe stato sinistrogiro per divenire, nella Società di Thule e nel nazionalsocialismo, destrogiro. Alleau traccia un filo diretto tra i Templari, i Rosacroce, il Germanorden, la Vehme e la Società di Thule (la quale annovera tra le sue fila, oltre che una serie di influenti personalità del tempo, i maggiori esponenti del nazismo, tra cui lo stesso Hitler e che adotta, prima che il partito hitleriano nasca, già dal 1919, la croce gammata che nel nazismo sarà “uncinata”).
Nell’economia del saggio appare rilevante la distinzione tra gli Illuminati di Baviera aventi un ideale cosmopolita, antimonarchico e universalista e società come i Rosacroce che, nel tempo avrebbero segretamente sostenuto un conservatorismo razzista filomonarchico e antidemocratico (ad esempio mediante Federico Guglielmo) con tendenze misticheggianti e opposte al razionalismo filantropico degli Illuminati, il quale invero, sarebbe stato difeso in passato anche all’interno degli stessi Rosacroce tramite eminenti personaggi quali Federico il Grande. Il nazionalsocialismo sarebbe stato antimassonico per contrastare l’ideale dell’uguaglianza, della fratellanza e della libertà, cardini del sovvertimento gerarchico della Rivoluzione Francese, della quale sarebbe stato erede il potere oligarchico mondiale, reo di stritolare le aspirazioni del popolo tedesco e di proporre l’idea giudaica dell’uomo senza patria e senza radici. Il razzismo sarebbe pertanto un modo concreto di rafforzare, per mezzo di un odio inculcato da evi remoti, la lotta ideologica al liberalismo occidentale e al potere plutocratico sovranazionale (capitalista e comunista).
In una costellazione allestita da secoli, Hitler sarebbe una sorta di medium naturale capace di catalizzare le energie inconsce dei tedeschi intorno al mito della razza ariana. Un medium cercato, addestrato e voluto dalla Thule-Gesellschaft per innescare una mistica metamorfosi attraverso il sangue sacrificale dei martiri immolati alla nuova, ma atavica, terribile parusia di Wotan.
Le origini occulte del nazismo
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