Le radici della modernità
- Autore: Francisco Elías de Tejada
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2021
Il saggio Le radici della modernità (Edizioni Solfanelli, 2021) di Francisco Elias de Tejada analizza la genesi e l’evoluzione del pensiero moderno, evidenziandone i legami con il razionalismo, il totalitarismo e il declino della Cristianità. L’autore costruisce un discorso elaborato, in cui le riflessioni filosofiche e storiche si intrecciano per mostrare come la modernità sia il risultato di una lunga catena di rivoluzioni intellettuali e sociali, le cui radici affondano in figure e movimenti come Lutero, Rousseau, i giacobini e Marx.
Francisco Elias de Tejada (1917-1978), cattedratico di Filosofia del diritto, è stato autore di oltre trecento pubblicazioni. Il suo impegno intellettuale si è sviluppato in tre direzioni principali: filosofia del diritto, storia del pensiero politico e filosofia politica. Pensatore nella linea del giusnaturalismo classico tomistico, in Italia è noto particolarmente come studioso dell’ispanità, per il suo monumentale Nápoles hispánico (trad. it. Napoli spagnola, 5 vol.) e come indagatore delle dottrine politiche tradizionali per l’efficace profilo offerto da Que es el Carlismo (trad. it. Il Carlismo).
Tra i temi principali affrontati nel testo vi è la Rivoluzione come sostituzione della rivelazione divina con un mito razionale, un fenomeno che Tejada vede all’origine di ideologie totalitarie. La critica alla modernità si snoda attraverso una lettura delle trasformazioni sociali che hanno portato a concepire lo Stato come massima espressione dell’organizzazione umana, in linea con le teorie hegeliane ma con implicazioni oppressive, come dimostrato dai vari totalitarismi del Novecento, nazifascisti da una parte e comunisti dall’altra.
La parte dedicata alla cristianità offre una riflessione nostalgica e critica. Per Tejada, la Cristianità è un ideale storico che ha cercato di unire la fede dei sacerdoti e la milizia dei Crociati, spiritualità e politica, trovando la massima espressione nell’Impero di Carlo Magno, ma che successivamente è crollato a causa dei conflitti tra Papato e Impero. Questo fallimento è visto come una pietra miliare nel declino dell’unità spirituale dell’Europa, lasciando spazio a un mondo dominato da interessi economici e materialismo.
L’analisi del giacobinismo e del marxismo è incisiva: entrambi sono presentati come movimenti rivoluzionari che condividono la tendenza a giustificare la violenza come mezzo per raggiungere un ordine ideale. Tejada si sofferma sui giacobini, descrivendoli come una minoranza elitista che si considerava illuminata, pronta a imporre la propria volontà al popolo tramite la dittatura. Marx, invece, è analizzato nella sua capacità di capovolgere il rapporto tra pensiero e prassi, enfatizzando la centralità dell’azione nel processo rivoluzionario.
Il libro, pur essendo scritto nel 1974, si dimostra tuttora attuale, grazie alle riflessioni che anticipano questioni contemporanee legate al controllo tecnologico e al ruolo della cibernetica giuridica nella società. L’autore evidenzia come il totalitarismo possa oggi assumere forme meno evidenti ma altrettanto pervasive, attraverso strumenti tecnologici come l’identità digitale o i sistemi di tracciamento.
Pur essendo un testo ricco di spunti, sarebbe utile una buona base di storia e filosofia e alcuni termini possono risultate complessi, come “cratologia”, “antropoietica” e “mitopoiesi”, ma nel complesso invita alla riflessione e alla scoperta di connessioni tra passato e presente. Le radici della modernità è un’opera che, oltre a mostrare connessioni su eventi del passato, pone di conseguenza domande fondamentali sul senso della nostra epoca e sulle direzioni future della società, sulla crisi di valori e il senso dello Stato.
Le radici della modernità
Amazon.it: 11,40 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Le radici della modernità
Lascia il tuo commento