Le regole del mio stile
- Autore: Lapo Elkann
- Anno di pubblicazione: 2012
Otto originali e veloci capitoli corredati da foto inedite. Le regole del mio stile di Lapo Elkann è un libro che rivela la personalità di un Giovin Signore dal background impegnativo, scritto in collaborazione con Michela Gattermayer e pubblicato nello scorcio del 2012 da Add, la casa editrice torinese dalla mentalità aperta e innovatrice.
“Lo stile è il modo in cui affronto la vita” dichiara l’imprenditore/autore nell’esergo del volume e per questo motivo ha voluto scriverci un libro “senza arroganza, presunzione o pretesa di insegnare a qualcuno”. Un modo cortese di presentarsi al lettore nell’esordio letterario di Lapo Elkann, ambasciatore dell’Italian style dedicato allo stile e al concetto di eleganza.
“È una raccolta di suggestioni e pensieri: ci tenevo a condividerli con chi li leggerà”.
Una colorata e futurista carrellata d’idee, spunti, consigli e riflessioni di un creativo, al quale la vita ha donato una seconda chance.
“Non è una questione di quanti abiti possiedi. Quello che fa la differenza è come li porti”.
Per Lapo, che ha alle spalle il retaggio di un avo noto per la sua classe innata, lo stile rende la vita più bella e più unica. Non è una riflessione superficiale dato che lo stile (sinonimo di eleganza, distinzione, interpretazione e forma) dipende da noi stessi da quanta voglia si ha di lavorare su di noi, sul nostro sapere. Lo stile quindi vuol dire conoscenza. Vuol dire anche come ci si pone nei confronti degli altri, far sentire le persone a proprio agio. Questo è per Elkann “saper stare al mondo con stile, poi tutto si traduce in eleganza, raffinatezza. Lo stile è portamento, e comportamento”.
Per conoscere, fondamentale è il viaggio per vedere e toccare con mano, per scegliere e poi costruire. “Ciò significa rendere più unica la propria vita” anche da un punto di vista di relazione con ciò che ci circonda. Questo è saper stare al mondo con stile, con eleganza e ci sembra di ricordare che sia stata una regola di vita del defunto ex Presidente della Fiat Gianni Agnelli. Da sempre all’autore piace vestirsi e giocare con gli accessori, divertendosi a mescolare e a spiazzare: dai 9 ai 15 anni Lapo adorava vestirsi per gioco come Al Capone. Il gessato per Elkann è l’abito principe, mentre lo smoking può essere benissimo contaminato con fantasia e originalità. Questo dandy del terzo millennio, per sua stessa definizione più anglosassone che latino, in queste pagine si conferma auto ironico, coraggioso (perché non è semplice in tempi di crisi economica pubblicare un libro che parla delle regole dello stile), schietto e autocritico. Il figlio di Margherita Agnelli e del giornalista e scrittore Alain Elkann dopo un periodo turbolento ha annunciato di aver finalmente domato i suoi demoni e si è dichiarato pronto a iniziare una vita nuova. Forse questo libro, dedicato al “mio migliore amico Duc, sempre nel cuore”, è il primo tassello di un novello percorso esistenziale.
“Questo libro non avrà la parola fine: è il primo capitolo di un discorso che, proprio perché in continua evoluzione, non si concluderà mai”.
Le regole del mio stile
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Definire questo personaggio un esempio di stile è quantomeno azzardato. Giovin signore? Ma non scomodiamo Parini! Dandy? Ma non scomodiamo Wilde. Eleganza, stile e classe attengono non all’abito, ma al modo di parlare, di comportarsi, all’educazione. Non basta essere vestiti bene con un aperitivo in mano per essere di classe. Personalmente non ho mai tollerato questo personaggio, che adesso si fa anche maestro "di stile". E’ immorale che in tempi di crisi si buttino soldi e carta per pubblicare queste opere.
Non si può essere maestri di stile, solo perchè si è nipoti di Gianni Agnelli. Proprio no! Lo stile, se uno non ce l’ha, non lo può ereditare. Lasciamogli i soldi...quelli ereditati.
Scrivete cattiverie senza senso.
Io l ho conosciuto,vi sbagliate, e’ una persona di una umiltà incredibile ,non lasciatevi ingannare dalle apparenze,guardate oltre e sopratutto non giudicate se non conoscete !
Io credo sia un vero signore.
Andre
Andre, nessuno giudica il personaggio, qui si giudica lo "scrittore". Concordo con chi ha detto che sia immorale la presenza diu costui tra gli "scrittori". ho visto il suo libro in libreria: si tratta di fotografie del suo guardaroga con commenti insulsi accanto ad ogni foto. definirlo libro è troppo...
Non voglio polemizzare sulle critiche nè ho motivi per difendere a spada tratta l’autore.Inviterei piuttosto i detrattori a leggere con maggior attenzione il titolo.
Elkann non si pone a paradigma assoluto:infatti intitola
- Le regole del "mio"stile - che può essere condiviso per nulla o in varia misura.Personalmente ne apprezzo la filosofia di base,pur discordando su diversi punti.
Ma,ripeto,non il mio stile,è il "suo".
Mi consento invece una critica legata proprio ad una questione di stile:io avrei evitato il lungo elenco di indirizzi e nominativi relativi a negozi,sarti,locali....
Un’opera di promozione ? Forse ,ma una caduta di stile senz’altro.
Fino a quando leggeremo libri che promuovono lo stile e la faccia nota dell’autore, saremo condannati ad essere, sempre, lettori senza stile.
Mi domando: ma se questo libro l’avesse scritto un pinco pallo qualsiasi, chi lo avrebbe acquistato? E se l’autore non fosse stato Lapo, il nipote di Agnelli, Fabio Fazio l’avrebbe invitato alla sua trasmissione? Ci sarebbe stato qualche Editore pronto a scommettere sul successo di vendite di tale capolavoro? Questa è la realtà. La letteratura, ormai, sta nelle mani dei volti noti della televisione: attori, veline, calciatori, buffoni, nani e ballerine.
Diceva un certo Leopardi: “è più facile ad un libro mediocre d’acquistare grido per virtù di una fama già ottenuta dall’autore, che ad un autore di venire in reputazione per mezzo di un libro eccellente”.
Concordo. Oggi tutti scrivono e pochi leggono. E quei pochi che leggono, spesso, leggono i libri sbagliati.