Leonard Cohen. Quasi come un blues
- Autore: Roberto Caselli
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Hoepli Editore
- Anno di pubblicazione: 2021
Fedele a un’antica e radicata passione, Roberto Caselli (giornalista, critico musicale, voce storica di Radio Popolare) ha pubblicato un nuovo, documentato, esauriente volume sul cantautore e poeta canadese Leonard Cohen (1934-2016). Già nel 2014 Caselli aveva dedicato un libro di successo al commento dei suoi testi (Leonard Cohen, Hallelujiah), convinto che meritassero di venire analizzati nei loro molteplici significati – culturali, simbolici, psicanalitici. L’intera produzione del celebre songwriter veniva vagliata nelle sue fonti e negli esiti letterari e musicali.
In questo nuovo lavoro, Leonard Cohen. Quasi come un blues (Hoepli, 2021), Caselli ne approfondisce in maniera particolareggiata non solo l’attività artistica, ma tutta la vicenda biografica, dalla nascita avvenuta nell’esclusivo quartiere di Westmount a Montreal, in un’agiata famiglia ebrea di origine russa, all’inquieta adolescenza, trascorsa tra le prime seduzioni della musica e della poesia, del sesso e della spiritualità. Quindi i contatti con il mondo accademico progressista canadese, l’esodo londinese e il battesimo letterario, il fascino esercitato dalla figura carismatica di Bob Dylan, la trasgressione del periodo newyorkese, vissuta accanto a personaggi di grande rilievo intellettuale degli anni ’60.
Caselli si sofferma in particolare sulle vicissitudini sentimentali di Leonard Cohen, dalla prima coinvolgente convivenza con la norvegese Marianne Ihlen nell’isola greca di Idra, ad altre numerose e intense relazioni: con Jony Mitchell, con Suzanne Elrod, madre dei suoi figli, incontrata nella chiesa di Scientology, e poi ancora con Dominique Issermann, Rebecca De Mornay e Anjani Thomas: grandi passioni vissute tra reciproci tormenti e gelosie, raccontate con malinconia e struggimento in canzoni che hanno fatto sognare milioni di fan. Tutte queste donne bellissime, intelligenti e innamorate, non sono riuscite tuttavia a distogliere il genio canadese dalla sua vocazione per la scrittura, espressa sia in testi narrativi e poetici, sia in musica.
Più volte i suoi biografi si sono soffermati sul concetto di lavoro come elemento essenziale e prioritario della sua vita, come requisito assoluto entro cui incanalare ogni forma di circostanza, sia essa amorosa, sociale o politica… Cohen è convinto che quando l’amore diventa totalizzante paralizzi, irretisca e impedisca alla creatività di manifestarsi in tutta la sua forza dirompente, creando frustrazione e disarmonia.
Il sesso, invece, rimase sempre per lui esperienza di crescita personale e apertura mentale, insieme all’uso di droghe e allo studio di discipline quali il misticismo orientale, le sacre scritture, la psicanalisi freudiana. Qualsiasi arricchimento di conoscenza veniva trasmesso e rielaborato nei romanzi, nelle poesie, nelle canzoni.
Tra i suoi pezzi migliori, il più famoso e coverizzato rimane l’ispirato gospel Hallelujah, troppo spesso frainteso in senso esclusivamente religioso, quando invece l’intenzione che ha guidato Cohen in ogni ambito espressivo è stata quella di celebrare l’esistenza umana in tutti i suoi aspetti, materiali e spirituali, alla ricerca di un significato che illuminasse il proprio percorso esistenziale.
In questo senso, l’incontro con Joshu Sasakiroshi e la pratica Zen, che nel 1993 lo condussero a un ritiro monacale di sei anni a Mount Baldy, con l’assunzione di una nuova identità e di un nuovo nome (Jikan, “il silenzioso”), lo aiutarono a superare prove drammatiche, come la truffa subita da parte della sua manager Kelley Linch, e ad approdare a una più composta saggezza, con l’accettazione matura del bene e del male riservatigli dalla quotidianità. Agli ultimi quattro album, pubblicati dopo aver ripreso più che settantenne a esibirsi in tournee internazionali per ristabilire le sue finanze disastrate, Cohen affidò il proprio testamento spirituale, ancora una volta pervaso di erotismo e ansia metafisica, ma nutrito anche di interessi per i problemi sociali, la corruzione politica e i disastri ecologici, riscoprendo nell’abbandono fiducioso al disegno divino una nuova e corroborante vitalità.
Il volume firmato da Roberto Caselli consta di dieci capitoli tematici illustrati da un’ampia rassegna fotografica, attestante luoghi, amicizie, amori, concerti e il successo planetario del protagonista. È corredato di utili quadri sintetici che scandiscono la cronologia degli avvenimenti biografici principali, e raccoglie testimonianze, citazioni, commenti ai testi, discografia e bibliografia: una chicca da non perdere per gli estimatori dello straordinario songwriter di Montreal.
Leonard Cohen. Quasi come un blues
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