Lettere a Yves Saint Laurent
- Autore: Pierre Bergé
- Genere: Storie vere
- Anno di pubblicazione: 2012
Nelle lettere postume alla morte del re della moda Yves Saint Laurent, il compagno Pierre Bergé ci narra un amore particolare durato cinquanta anni.
Lo stilista Yves Saint Laurent muore il primo giugno del 2008. La prima lettera indirizzata a lui è datata il cinque dello stesso mese. Pierre Bergé ha voglia di scrivere a un morto che è stato il suo compagno di vita: conobbe lo stilista quando aveva solo ventuno anni ed era bellissimo, timido, ma già con una luce speciale negli occhi, forse già talento.
"Com’era giovane e bello il mattino di Parigi quando ci siamo incontrati! Affrontavi la tua prima battaglia. Quel giorno hai conquistato la gloria e, da allora, non ti ha più lasciato. Come avrei potuto immaginare che cinquant’anni dopo ci saremmo trovati qui uno di fronte all’altro e che mi sarei rivolto a te per un ultimo addio? È l’ultima volta che ti parlo, l’ultima volta che posso farlo. Presto, le tue ceneri raggiungeranno la sepoltura che ti aspetta nei giardini di Marrakech".
Un amore pazzo, fatto di grandi slanci erotici, addirittura Bergé dice che la sessualità tra loro ha fatto da collante anche nei periodi più bui dello stilista.
Bergé infatti ammette la verità: lo stilista era cocainomane e alcolista. Ad una certo punto in una lettera leggiamo le disperazioni del compagno, i tentativi di suicidio, le cliniche inutili. Yves Saint Laurent si sente l’uomo più solo del mondo, paragonato dal compagno all’infelicissima Duras, l’autrice de L’Amante.
Pierre Bergé scrive nelle lettere l’asta che ha fatto delle cose che avevano comprato insieme, delle case che hanno, i giri soliti dei due a Parigi, Tangeri, Marrakech, Normandia, fatti da solo. Non so perché, ma queste lettere mi hanno irritato un po’, perché anche se trattano della magnificenza dello stilista, c’è un certo compiacimento nel trattarlo come "un uomo infelice".
Dopo il 2002, lo stilista lascia:
"Marcel Proust mi aveva insegnato che la magnifica e lamentosa famiglia dei nevrotici è il sale della terra. Non ho scelto questa fatale discendenza, ma è grazie a lei che mi sono innalzato nel cielo della creazione, che ho frequentato i “ladri di fuoco” di cui parla Rimbaud, che ho trovato me stesso, che ho compreso che l’incontro più importante della vita è quello con se stessi.
Nonostante questo, oggi ho deciso di dire addio a questo mestiere che ho tanto amato". Citazione da L’Amour fou, film su Yves Saint Laurent
Chapeau.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Lettere a Yves Saint Laurent
Lascia il tuo commento