Libri e amori a Los Angeles
- Autore: Jennifer Kaufman e Karen Mack
“Nessuna ragazza è mai stata rovinata da un libro” è il motto che campeggia sulla copertina di questo romanzo, sopra l’immagine di tre libri impilati nelle mani di una (presumibilmente) bella e giovane ragazza. E forse è così, ma Dora, la protagonista, se non è mai stata rovinata da un libro, sicuramente c’è andata molto vicina. Ma non da un solo libro: da dieci, cento, mille libri dai quali ha una vera e propria dipendenza, che la risucchia in una spirale fatta di vere e proprie maratone di letture, un atteggiamento compulsivo che le fa perdere il contatto con la realtà.
Dora è una giovane californiana in piena crisi esistenziale, divorziata “quasi due volte”, disoccupata speranzosa di riprendere il lavoro di giornalista che ha lasciato qualche anno prima. Non sembra però avere preoccupazioni finanziarie, anzi, a prima vista qualsiasi forte lettore potrebbe invidiarla, per la grande disponibilità di tempo (ed evidentemente anche economica) che le permette di girare per librerie a caccia degli ultimi titoli usciti e, soprattutto, di passare ore ed ore a leggere, ottenendo come risultato una cultura decisamente superiore alla media (testimoniata dalle innumerevoli citazioni sparse in tutto il libro). Ma, a ben guardare, le sue “sessioni di lettura” che durano tre giorni, durante i quali, magari immersa per ore nella vasca da bagno, legge e rilegge spesso e volentieri gli stessi libri senza concedersi neppure una pausa, assomigliano più ad una fuga dalla realtà dai contorni patologici che ad uno svago puro e semplice.
Ma ecco che nella sua vita arriva Fred: il commesso della sua libreria preferita, che fa il suo lavoro per passione, che potrebbe gareggiare con lei in quanto a citazioni letterarie, che le offre conversazioni colte e profonde. Sembra tutto perfetto: ma anche questo è un mondo estraneo alla realtà. Dora lo capirà quando questo rapporto ancora fragile, rinchiuso in una bolla di sapone, si scontrerà con la realtà della famiglia di lui. Sarà allora che Dora dovrà rendersi conto che condividere cultura, interessi e sesso da favola non vuol dire che la persona che si ha accanto sia quella giusta, anzi, non vuol dire neppure che sia una persona degna della propria stima…
Con un’infanzia difficile, una madre distratta, una sorella affettuosa ma in difficoltà con la propria bambina, ed un ex marito che si riaffaccia sulla scena, la vita di Dora è già abbastanza complicata di suo. Ma le difficoltà fanno crescere e Dora capirà che, se non si può affidare la propria vita ad un libro, il rigetto totale è ugualmente sbagliato: bisogna ricercare un equilibrio.
Il romanzo, pur nel suo affrontare una crescita psicologica, è abbastanza leggero e si affronta senza difficoltà. Lo stile è piuttosto lento, teso a far scaturire il percorso interno di Dora dai suoi piccoli gesti quotidiani, incontri, conversazioni, contrasti, momenti di solitudine. E’ comunque un libro piacevole che ironizza sulla mania della lettura mettendoci nel contempo in guardia dai rischi del fare della letteratura un surrogato della vita reale. E per contro, leggendo le varie citazioni sparse qua e là, certamente qualcuno sarà spinto ad approfondire la conoscenza di uno o più dei romanzi dai quali provengono…
Libri e amori a Los Angeles
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