La Linea Gotica
- Autore: Gabriele Ronchetti
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2018
Da maggio 2018, a nove anni di distanza dalla prima uscita, è alla seconda edizione la guida illustrata “La linea gotica. I luoghi dell’ultimo fronte di guerra in Italia” (202 pagine, 18 euro), arricchita e integrata nella caratteristica veste grafica della collana Viaggi nella storia, delle edizioni emiliane Mattioli 1885. L’autore, Gabriele Ronchetti, è un giornalista specializzato nella ricostruzione storica delle vicende belliche soprattutto nel territorio emiliano romagnolo.
Secondo la tradizione delle guide Mattioli, si tratta di un albo attento agli aspetti storici ma anche turistici, perché se un buon terzo è riservato alla ricostruzione degli eventi, il resto della pubblicazione si dedica ai luoghi, per raccontare quanto vi è accaduto e ritrovare le tracce degli eventi di allora.
La parte storiografica presenta gli schieramenti, racconta le battaglie, ricorda le stragi di civili, celebra la resistenza. La seconda suggerisce percorsi di visita, indica reperti e allestimenti tuttora visibili, monumenti, cimiteri di guerra, musei, archivi e collezioni di residuati. Con un ampio corredo di scatti fotografici a colori e di schede riassuntive, vengono illustrati itinerari dettagliati e facilmente accessibili, con indicazioni utili sui siti legati alla guerra, ma anche su cos’altro vedere, dove alloggiare, mangiare e ottenere ulteriori informazioni.
Nelle alture appenniniche che dall’Alta Toscana tirrenica si spingono all’Adriatico romagnolo, lungo una linea perpendicolare ai due mari, si consumò negli ultimi otto mesi del secondo conflitto mondiale una lunga guerra di attrito e posizione. I tedeschi cercarono di trattenere l’avanzata degli Alleati angloamericani verso la pianura padana e per l’autunno-inverno riuscirono nell’intento.
La revisione della pubblicazione, dopo la prima edizione del 2009, è stata suggerita da una nuova verifica sui luoghi dello scontro, da una costa all’altra. Inedita attenzione viene inoltre riservata alla stasi invernale del fronte, che ha coinvolto ancora di più le popolazioni locali e impegnato le formazioni partigiane, al pari dei combattenti degli eserciti contrapposti, formati per la parte alleata da reparti di numerose nazionalità, comprese le truppe del rinato esercito italiano: i Gruppi di Combattimento equipaggiati dalle divisioni angloamericane e le formazioni ausiliarie.
Ronchetti è molto attento a trattare gli aspetti militari insieme a quelli sociali in quei territori, non foss’altro perché tra la tarda estate 1944 e l’aprile 1945 la Gotica rappresentò la linea di demarcazione tra due Italie. A nord delle posizioni germaniche, la guerra proseguiva sotto l’occupazione nazifascista. Nelle regioni centromeridionali e insulari le ostilità erano finite, grazie all’avanzata dei “liberatori”, ma erano ancora molto pesanti le conseguenze e i segni del conflitto in cui Mussolini aveva trascinato gli italiani.
La Linea dei Goti fu orrore e morte, non solo nelle posizioni fortificate. I partigiani scontarono con la vita il coraggio di contrastare il nazifascismo e i civili patirono l’occupazione e le rappresaglie. Ma fu anche un luogo di “contaminazione” senza precedenti, per la solidarietà che si stabilì soprattutto tra i contadini e i militari dei quaranta Paesi di provenienza del contingente alleato.
Questo fronte ormai secondario, dimenticato dopo lo sbarco in Normandia, è stato anche il terreno dove l’Italia democratica ha saputo mostrare al mondo la volontà della sua gente di riscattare gli errori del fascismo.
Ronchetti, che dedica il lavoro al padre, partigiano proprio in quella zona, insiste sull’importanza di trattare la Linea Gotica come “un unicum storico-territoriale senza soluzione di continuità”, sulla base di una lettura complessiva capace di mettere in luce complessivamente tutti gli aspetti, storici, bellici, sociali, “intimamente connessi fra loro”. Non ultimi quelli politici, si pensi alle diverse motivazioni dei leader tra i comandanti alleati: mentre gli Americani consideravano l’Italia un settore periferico e agivano in conseguenza, Churchill tentò con ostinazione di sfondare fin dall’estate 1944, non solo per arrivare nei Balcani prima dell’Armata Rossa di Stalin, anche per ritardare il declino dell’impero coloniale inglese, emarginato nello scenario internazionale dal nuovo assetto mondiale bipolare che sarebbe stato sancito di lì a poco a Yalta.
Ma i tedeschi tennero e quello diventò un fronte dimenticato, the forgotten front, secondo la definizione di un fotoreporter americano. Fu anche quello in cui l’Italia chiuse una guerra e si aprì al mondo, ricorda Ronchetti.
Una guida moderna, un viaggio possibile anche a distanza, perfino senza muoversi da casa, per via delle numerosissime e belle fotografie.
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