Love Kaputt di Antonio Giugliano

La distanza tra la felicità e l’infelicità è solo una questione di materia. Più fine la prima, più grossolana la seconda. La prima ha l’esattezza rassicurante e beffarda di un tropo, la seconda racconta sempre una storia.
E la vita di Maurizio Marullo, agente di commercio, protagonista di “Love Kaputt” di Antonio Giugliano, è la somma dei due aspetti della medaglia.

Un uomo felice e innamorato della sua Elena, l’anima gemella che lo ricambia e lo nutre di un amore che sembra perfetto fino a quando le cose cominciano a scricchiolare e il castello costruito a rovinare sotto i colpi di una realtà cruda, fatta di quotidiano annoiato e malinteso.
Elena diventa sempre più scostante e fredda. Il suo microcosmo si spende tra social network e apatia scavando, giorno dopo giorno, una trincea tra lei e l’uomo che la ama e che ora sembra essere diventato il suo nemico giurato. E mentre la vita di coppia cambia, Marullo si desta dal sogno e scopre qualcosa che lo segnerà per sempre, spingendolo alla ricerca e alla scoperta di sé attraverso monotoni e ripetitivi pellegrinaggi in un hinterland napoletano disincantato e degradato, come l’anima dei personaggi che lo popolano.
Per lui esisterà solamente la spinta a vivere le sue passioni e i suoi vizi con una furia animalesca volta, oramai, a garantirgli la sopravvivenza in un mondo che lo ha ferito e irrimediabilmente deluso.
Ritrovando vecchi ricordi il protagonista scoprirà una nuova misantropia.

Antonio Giugliano, usando un linguaggio duro e a tratti iperrealista, descrive una caduta agli inferi fino all’estrema conseguenza, entra nella psicologia dei personaggi in maniera graffiante mettendo a nudo un’umanità ordinaria e feroce, accompagnando il lettore verso un finale che lo travolgerà, riservandogli una inaspettata sorpresa.