Luigi Configliachi. L’uomo, le opere
- Autore: Maria Teresa Busatto
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2015
Maria Teresa Busatto ha lavorato per anni nell’ambito della formazione degli studenti minorati della vista e si è interessata alla sperimentazione di programmi e testi scolastici specifici per i giovani con deficit visivo. Nel 2015 i suoi studi l’hanno condotta a pubblicare anche un libro di storia: Luigi Configliachi. L’uomo, le opere, edito a Padova per i tipi de Il Torchio.
È una figura luminosa quella di Luigi Configliachi, nato a Milano il 10 agosto 1787 e scomparso a San Pietro Montagnon (oggi Montegrotto Terme) il 9 febbraio 1864. Abate barnabita, fu professore di economia rurale all’Università di Padova, rettore dell’Ateneo e direttore del celebre orto botanico patavino. Nel 1838, a Padova, con i propri mezzi e l’aiuto pubblico, riuscì a fondare un Istituto per Ciechi, con l’obiettivo di fornire un’istruzione anche a coloro che avevano la sfortuna di vivere in quella condizione. La scuola ebbe sede inizialmente in contrada San Massimo e più tardi si spostò in corso Vittorio Emanuele.
L’autrice del saggio ricostruisce la vita di Configliachi basandosi su documenti che ripubblica interamente, ripresenta alcuni suoi scritti e mette in luce il suo spirito di servizio e il suo forte desiderio di aiutare il prossimo, che lo rendono un grande esempio morale per tutti gli educatori.
A differenza di altri religiosi del suo tempo, questo cristiano glorioso non subordinò mai la politica alla sua missione e lottò sempre affinché le persone cieche potessero studiare, e quindi vivere come gli altri, costruendosi la loro cultura e guadagnandosi da vivere senza chiedere l’elemosina:
"Facciamo che da questo istituto escano valenti maestri di gravicembalo, di flauto, di violino, e d’altri strumenti, valenti suonatori d’organo, e non mancherà loro il pane".
Egli visse da buon cattolico, ma si tenne fuori dagli scontri tra gli intransigenti e i liberali, una scelta dovuta probabilmente al desiderio di non compromettere la sua scuola privando i suoi allievi del loro unico rifugio:
"Neppure forse è stato totalmente integrato nell’ambiente della gerarchia del clero padovano, né risulta egli abbia mai cercato di esserlo, ad esempio decidendo di non aderire nel 1862 alle iniziative squisitamente politiche assunte a Padova sulla questione del potere temporale del Papa".
Alcuni conservatori lo accusarono di essere un fautore del liberalismo e la polizia austriaca lo tenne d’occhio, i sostenitori delle idee risorgimentali invece lo additarono come "austriacante", non mancò infine chi criticò le sue opere di bene, la cui azione traboccava già dai ristretti confini municipali e aspirava a portare conforto al maggior numero possibile di bisognosi.
A chi scrive risulta che, ad oggi, questa monografia sia ancora il lavoro più recente sulla vita di Configliachi; l’opera è arricchita da diverse immagini e riproduzioni di documenti e si fonda su un buon apparato di fonti. Si tratta quindi di un volume imprescindibile per lo studio della biografia del grande benefattore.
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