Luna di Julie Anne Peters

Liam è un sedicenne di bell’aspetto, un liceale che piace molto alle sue compagne di scuola. Ma egli vive un travaglio interiore: Liam è un transgender, una ragazza prigioniera nel corpo di un ragazzo. Di giorno con lo zaino a scuola, conduce la vita quotidiana di un qualsiasi studente. Di notte Liam diventa Luna con rimmel, mascara, minigonna e tacchi a spillo.
Sua sorella minore, Regan, è l’unica a condividerne il segreto. Coinvolta suo malgrado nelle vicissitudini del fratello, ne è la confidente.
Il padre spinge il giovane ad assumere il ruolo di maschio della famiglia, cercando di farne un campione di baseball. La madre, assai impegnata nella sua professione di organizzatrice di matrimoni, sembra in apparenza neppure accorgersi del disagio esistenziale del figlio.
E’ Regan la narrante in prima persona di questo romanzo, attingendo anche a dei flashback dell’infanzia in cui già emergeva la vera natura di Liam.
Quando il fratello prenderà la decisione di affrontare la transizione permanente in Luna, Regan entrerà in crisi perché non più sicura di poter gestire le conseguenze familiari e sociali di questa drastica scelta.
A ciò si aggiunge l’attrazione improvvisa, e corrisposta, di Regan verso Chris, suo compagno del corso di chimica.
La ragazza sarà combattuta tra vivere liberamente la sua prima storia d’amore con Chris e continuare a stare accanto al fratello, da lei tanto amato, assecondandone le inclinazioni. Le due storie, quella di Regan e quella di Liam/Luna, finiranno per intrecciarsi tra loro, dando vita a situazioni imbarazzanti e, talvolta, persino esilaranti.

Julie Anne Peters, scrittrice di rilievo nella letteratura young adult, affronta con stile, delicatezza e originalità un tema scabroso, ovvero la condizione vissuta da un transgender, con le sue implicazioni psicologiche e sociali. L’autrice, inoltre, spiega con tatto e raffinatezza espositiva la differenza fra transessualità ed omosessualità.
Pagine pedagogiche per insegnarci ad essere più tolleranti. Più comprensivi nei confronti di chi vive questi traumi emotivi, legati alla ricerca di una propria identità sessuale. Persone che spesso giudichiamo in maniera affrettata come dei diversi o peggio.