Luna di Lenni di Emanuele Berardi

Emanuele Berardi ci presenta personalmente il Suo libro "Luna di Lenni", pubblicato a fine febbraio 2011 da Round Robin Editrice. Lo scrittore ci tiene a precisare la data in cui è stato pubblicato: scopriamo perchè...

Dopo aver letto la sinossi di "Luna di Lenni" nel risvolto di copertina occorre andare subito all’ultima pagina del romanzo. “Finito di stampare nel mese di febbraio 2011”. Questo romanzo esce ufficialmente in libreria il 25 febbraio. Una doverosa precisazione perché, esattamente 14 giorni dopo, esplode in Giappone l’impianto nucleare di Fukushima. Tragica casualità, ovviamente. Fatalità però che mi riporta prepotentemente indietro nel tempo a quando, da bambino, me ne stavo davanti alla finestra a cercare quella nube radioattiva che annunciavano in tv i giornalisti. Esattamente come capita al piccolo Lenni che racconto in questo romanzo, di cui pensavo, (erroneamente a questo punto) di essermene finalmente liberato con la pubblicazione. In questa storia accade che il piccolo Lenni viene su assieme a suo fratello; diventano ragazzi, incontrano amici, crescono nel quartiere e cominciano a militare politicamente. Per tutto il tempo Lenni però continuerà a seguire le tracce di quel male moderno che sembra prefigurare solo sciagure. E’ Chernobyl. Quella Chernobyl del 1986 che non l’ha più lasciato in pace. Quella Chernobyl fatta di tragici firmati di repertorio con quel senso di danno irreparabile che fa da rumore di fondo. Segue quelle tracce, Lenni, senza però mai smettere di lottare assieme al resto del gruppo in una successione di guerriglie urbane portate avanti a colpi di manganelli e sampietrini.

Tuttavia è una miscela complessa "Luna di Lenni", fatta di tanti gas differenti. Ci sono amori scoppiati, insane passioni per il punk, concerti di fortuna in centri sociali che sembrano cartoline appese a quegli anni Ottanta luccicanti, rabbiosi e, per forza di cose, mai vissuti.
L’impegno militante cresce di pari passo a quelli che agli occhi di Lenni si palesano come sintomi di una sofferenza in grado di sconfinare dall’uomo all’ambiente circostante. I palazzi, alti e ravvicinati tra loro, limitano il cielo e confinano la luna (una luna che Lenni vede più di tutti gli altri) entro spazi sempre più angusti. Nella cricca di amici c’è chi se ne va in giro con qualche testo di letteratura sottobraccio, chi non riesce nemmeno a respirare senza una birra tra le mani, chi parla troppo, chi tace spesso, chi ride in continuazione e chi, come suo fratello Claudio, sa tutto sulla lotta armata durante gli anni di piombo. E poi c’è Cipo, un cane che ritrova un’anima selvatica in città. Alla fine ci si mette di mezzo pure la natura verde dell’hinterland bolognese a complicare ancora di più la confusione in testa al nostro amico Lenni…