Ma gli androidi sognano pecore elettriche?
- Autore: Philip K. Dick
- Casa editrice: Fanucci
Tragico e grottesco assieme, il romanzo di Philip K. Dick racconta il panorama desolato della San Francisco del futuro, il desiderio di amore e redenzione che alberga nei più umili, trasformando il genere fantascientifico in un noir cupo e metafisico.(Note di copertina)
Lo ammetto: la fantascienza non è di certo il mio genere preferito, ma Gli androidi sognano pecore elettriche? di Philip K. Dick, pur appartenendo di diritto a tale genere, mi è piaciuto molto e mi ha appassionata durante la lettura, tenendo vivo il mio interesse dalla prima all’ultima pagina.
La cosa che più mi ha sorpreso sono stati gli innumerevoli spunti di riflessione che offre.
Primo fra tutti il concetto di EMPATIA, come tratto distintivo e imprescindibile del genere umano (anche se poi, ad un certo punto, le carte si mescolano e il protagonista non è più cosi’ sicuro che lo sia davvero... riflette sul fatto che, a volte, può "sentire" un androide più vicino di un umano, può provare per lui maggiore empatia che per un suo simile).
Poi il concetto di PALTA: l’ammasso di oggetti inutili ed inservibili, pronto a moltiplicarsi appena sfugge al controllo. Mi ha fatto pensare, in termini più ampi, al materialismo che contraddistingue la nostra epoca, alla necessità (spesso non reale, quanto piuttosto indotta soprattutto dai media, dalla TV) di accumulare beni materiali, a tutti i costi, anche senza averne un reale bisogno.
Infine, mi ha fatto molto riflettere sul concetto di RELIGIONE (e religiosità): il bisogno ancestrale dell’uomo di credere in una qualche forma di SALVEZZA, il suo aggrapparsi (collettivo) ad una SPERANZA di redenzione, qualcosa in cui credere per dare un senso alla propria esistenza, per trovare spiegazione e conforto nei momenti di difficoltà, per non perdersi. Nel libro, anche quando viene dimostrato che la religione del "mercerianesimo" è tutta una truffa, rimane comunque vera per chi vuole crederci, anche a dispetto delle prove tangibili. Il discorso potrebbe estendersi anche alla pericolosità dell’uso distorto che si può fare di essa, ad es. per sottomettere la collettività o come sistema di controllo.
Un libro che consiglio per la sua ricchezza di spunti di riflessione e anche perché, pur essendo stato scritto diversi anni fa, porta un messaggio ancora attualissimo. Dal romanzo è stato tratto il celebre film Blade Runner diretto da Ridley Scott.
Ma gli androidi sognano pecore elettriche?
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Sono curioso di sapere perchè la scrittrice che ha recensito questo libro non ha menzionato che da esso è stato tatto uno dei più celebri film di fantascenza " BLADE RUNNER" regista Ridley Scott e protagonista Harrison Ford. Non voleva influenzare i lettori?
Ciao Gianmaria!
Intanto ti ringrazio per l’attenzione che hai prestato a questa mia recensione. Hai detto bene: non volevo influenzare i Lettori. Ma non è tutto... come spesso accade quando si fa il confronto tra libro e film, anche in questo caso, a parer mio, il libro è migliore del film. Certo, il film "BLADE RUNNER" (tratto da questo libro) è stato un grande successo ed è molto famoso; il libro però, secondo me, è infinitamente più ricco di sfumature e riflessioni che nella pellicola sono state trascurate o, probabilmente, volutamente tralasciate (ad es. tutta la questione riguardante le varie connotazioni che può assumere il concetto di religione/religiosità).
Continua a seguirmi, se ti va, anche con le altre mie recensioni.