Madame Claudel è in un mare di guai di Aurélie Valognes

Il fenomeno dell’autopubblicazione di libri sta crescendo e diventando, nell’asfittico mondo dei lettori, qualcosa di determinante nella scelta di leggere storie che non necessariamente provengono da autori riconosciuti dalla critica o pubblicati da importanti case editrici: solo perché il passaparola funziona, ecco che un libro come questo, a dir poco leggero, diviene un caso editoriale.
La scrittrice francese Aurélie Valognes vive a Milano, e proprio da lì è partito il tam tam dei lettori, nominati dall’autrice nei ringraziamenti, che ha portato alla pubblicazione in Francia il romanzo dal titolo Mémé dans les orties, ora divenuto in italiano “Madame Claudel è in un mare di guai”.

Sinceramente, però, la signora Béatrice Claudel è una dei personaggi ma non certo la protagonista del libro; di guai sembra invece pienissima la vita di Monsieur Ferdinand Brun, un ottuagenario che in traduzione diviene “il vegliardo”, che ha avuto una vita difficile. Ora abita solo in un condominio parigino in Rue Bonaparte, guardato a vista da una terribile portinaia, Madame Suarez, che lo detesta accusandolo di nefandezze contro i suoi canarini che lei ritiene vittime innocenti della cagna alana di Ferdinand, Daisy. La donna gli mette contro anche gli altri abitanti del palazzo, minacciando anzi l’uomo, che è comunque misogino e molto irascibile, abitudinario e arrogante, di farlo ricoverare in un ospizio, come suggerisce anche la figlia Marion, che da tempo vive a Singapore, dopo che Louise, sua madre, che aveva abbandonato Ferdinand per un postino italiano, è morta in un incidente.
Compaiono altri personaggi femminili determinanti per l’evoluzione della storia: la piccola Juliette, piccolo genio, colta e curiosa, che si appassiona al vecchio quasi nonno e riesce a fargli vedere la vita da un punto di vista diverso, positivo, e la novantenne Madame Claudel, che abita sul suo stesso pianerottolo, avvocato, giocatrice di bridge, lettrice appassionata, insomma un vulcano di cui, dopo molte esitazioni, il nostro ottuagenario quasi si innamora!

Succedono molte altre cose, divertenti, gravissime, spiacevoli, un po’ come quelle che la vita presenta a tutti noi. Finale allegro, spumeggiante, positivo, per una storia amata dai lettori, che hanno decretato il successo di questo romanzo leggero, poco impegnativo, mai volgare, mai eccessivo, dove gli anziani hanno un destino migliore di quello che solitamente viene raccontato dalle cronache, le famiglie disgregate in fondo restano un valore, i ragazzi possono essere la soluzione di tante situazioni complesse. Juliette, Béatrice, Madeleine, Marion, sono donne di diversa età ma hanno un ruolo determinante nel modificare assetti che si credevano immobili. Libro per giovani adulti, per anziani e per padroni di cani: si divertiranno identificandosi in ciascuno negli episodi che lo compongono.