Maffia & Co. Riflessioni sul capitalismo criminale
- Autore: Andrea Leccese
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2016
Il termine Maffia con due effe, è un vecchio vocabolo toscano che vuol dire arroganza, avidità. Rimane presente però una tendenza a ritenere che il fenomeno connesso a questo atteggiamento sia tipico del meridione d’Italia e ci si chiede quale sia l’impatto di queste mafie sull’economia del Mezzogiorno. Questa è una forma di approccio errata al problema che fa intendere come sia miope la concezione della connessione tra mafia ed economia del Sud. In verità ci si deve chiedere quale sia l’impatto sull’economia globale, essendo il problema della criminalità mafiosa un problema che ha vastità internazionale. Superando sterili esercitazioni intellettualistiche, appare evidente che vi siano delle ritrosie a considerare il fenomeno mafioso operoso anche al di fuori del territorio meridionale, come nel recente caso di Roma Capitale.
L’art. 416 bis del Codice Penale concepito da un palermitano definisce il reato di “Associazione di tipo mafioso anche straniera” ed appare evidente come il riferimento legislativo riguardi organismi che non hanno una definita dislocazione in un territorio non essendo la mafia un prodotto con denominazione di origine controllata. La dimensione economica è quella che si manifesta maggiormente con complicità e collusioni, senza le quali non potrebbe attecchire con comportamenti spregiudicati diretti al profitto ad ogni costo. La norma che regola il sequestro dei beni dei mafiosi concepita da Pio la Torre, in maggior misura del carcere duro, è stata quella più temuta dai mafiosi essendo quasi messa in conto la detenzione carceraria per periodi più o meno brevi.
Si sono avute nel tempo nove Commissioni Antimafia, quasi una per ogni legislatura senza approdare a grandi risultati. In “Maffia & Co. Riflessioni sul capitalismo criminale” di Andrea Leccese emerge chiaramente come la politica sia parte integrante ed essenziale della Mafia e, pur essendo scritto in maniera semplice ed elementare, dietro ogni pagina ci siano storie, ragionamenti, fatti documentati che consentono anche a chi non sa nulla di mafia di farsi un idea.
La Mafia non è un fenomeno del sottosviluppo ma è connesso ad uno sviluppo capitalistico distorto che nasce in un distretto a tutti gli effetti industriale d’Italia, il distretto di Palermo, nella Conca D’Oro, che esportava milioni di cassette di agrumi, esprimendo già a partire dall’Ottocento, il capitalismo più avanzato.
L’elemento economico è fondante nel patto Stato - Mafia, come nel gioco d’azzardo dove una parte è stata legalizzata, consentendo di spartirsi gli utili, ma anche negli appalti della Sanità e delle opere pubbliche dove vi è una prateria immensa in cui la mafia si è organizzata, partecipando con strumenti efficaci e compatibili con le attività di imprenditori e giudici corrotti. La Mafia è molto radicata sia negli Stati uniti che in Canada, di certo non paesi arretrati; se fosse un fenomeno del sottosviluppo la Somalia sarebbe il paese più mafioso al mondo. Il fenomeno mafioso prolifera anche in Germania dove manca un apparato legislativo efficace, non essendo normato ad esempio il reato di concorso in associazione mafiosa.
Si deve aggredire la Mafia dove si sta sviluppando stante che le sue manovre economiche mettono in pericolo la democrazia. Vi sono maggioranze politiche legate alla Mafia e il difetto maggiore degli italiani è il familismo amorale, il vantaggio immediato che ognuno mira ad avere per sé e per i propri familiari. La cultura dell’egoismo riguarda tutti, vi è un mafioso nascosto in ognuno di noi ma si deve fare di tutto per tenerlo a bada.
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