“Maigret e il fantasma” di Georges Simenon in audiolibro letto da Giuseppe Battiston
- Autore: Georges Simenon
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2023
Maigret e il fantasma di Georges Simenon (Liegi 1903 - Losanna 1989) è disponibile in versione audiolibro integrale (Emons 2023, CD mp3 durata: 3h 40 min. - 12,90 euro), letto da Giuseppe Battiston, regia di Flavia Gentili.
Maigret et le fantôme, fu scritto dal celebre autore belga Simenondal 17 al 23 giugno 1963 in Svizzera e pubblicato per la prima volta nel luglio del 1964 in Francia presso l’editore Presses de la Cité e edito in Italia nel 1966 da Mondadori, tradotto da Paolo Caruso. Nel 2009 il romanzo è stato pubblicato presso Adelphi tradotto da Valeria Fucci, versione usata per il presente audiolibro.
Era metà novembre. Aveva piovuto tutto il giorno e prima di attraversare il cortile Maigret, che dalle otto del mattino non si era mai mosso dall’ambiente surriscaldato del suo ufficio, si rialzò il bavero del cappotto.
Era passata da poco l’una del mattino, Maigret aveva appena spento la luce nel suo ufficio, il commissario aveva gli occhi gonfi di stanchezza, insieme al fido ispettore Janvier era salito su di un taxi davanti all’entrata del Quai des Orfèvres. Lasciato Janvier a una stazione del métro, mentre pioveva a dirotto e l’acqua rimbalzava sul selciato, pochi minuti dopo Maigret saliva, senza far rumore, le scale di boulevard Richard-Lenoir.
Il commissario aveva preso dalla tasca le chiavi, le aveva infilate delicatamente nella toppa e quasi subito aveva sentito la moglie che si rigirava nel letto. “Sei tu?”. Centinaia, anzi forse migliaia di volte si era ripetuta quella scena, quando lui rientrava nel cuore della notte, lei faceva quella domanda con la voce intorpidita, poi cercava a tastoni la lampada sul comodino, la accendeva, si alzava in camicia da notte e dava un’occhiata al marito per capire di che umore fosse. C’era tra i coniugi Maigret una comprensione infinita, lei aveva subito intuito che suo marito aveva appena concluso un caso importante. Questa volta si trattava della “banda delle motociclette”, come li avevano definiti i giornali, giovani rapinatori di gioiellerie. Ora il caso era chiuso, l’ultimo giovane criminale aveva confessato, un’altra giornata era finita. Maigret si era messo a letto con la testa pesante chiedendo alla moglie di essere svegliato alle otto. Al commissario sembrava di non aver dormito e che fossero passati solo pochi minuti da quando aveva chiuso gli occhi, quando qualcuno aveva suonato alla porta e sua moglie si era alzata dal letto senza far rumore.
Dall’ingresso proveniva un bisbiglio, forse stava sognando, Maigret aveva di nuovo affondato la testa nel cuscino. Altri rumori di passi, la moglie era tornata in camera, gli aveva toccato la spalla, poi aveva aperto le tende e il commissario si era accorto che era giorno. L’ispettore Lapointe lo aspettava in sala da pranzo per dargli una notizia spiacevole. L’ispettore Lognon era gravemente ferito, qualcuno gli aveva sparato, era stato trovato in avenue Junot sul marciapiede. Alla portinaia, che si era precipitata a soccorrerlo, la vittima aveva sussurrato una sola parola:
“Fantasma…”.
Bellissima e coinvolgente l’atmosfera parigina di novembre, evocata da Simenon ed esaltata dalla voce di Battiston, al cui centro si staglia la malinconica figura dell’Ispettore Lognon, uno dei venti ispettori in borghese che prestavano servizio presso il municipio di Montmartre. Alcuni lo chiamavano il Lagnoso, per via della sua aria imbronciata. Invece, per Maigret, era lo Iellato, e in effetti sembrava che il povero Lognon avesse il dono di attirarsi tutte le disgrazie. In questo novembre carico di pioggia, uno stupito Maigret scopre che lo Iellato si era fermato diverse notti in avenue Junot, nell’abitazione di Marinette Augier, “la signorina del quarto piano”, giovane estetista, per sorvegliarla e proteggerla, benché non avesse detto niente ai colleghi. Da quando lui è stato ferito, però, la ragazza è scomparsa.
Da almeno quindici giorni faceva il misterioso, e a volte, quando rientrava in ufficio, aveva il tipico atteggiamento di uno che sta preparando qualcosa di sensazionale…
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