Marcello Mastroianni di Giulia Muggeo

Marcello Mastroianni nacque a Fontana Liri, in provincia di Frosinone, nel 1924. Per chi era di Roma, gli abitanti di quella provincia venivano e vanno chiamati i "ciociari", per il tipo di calzature, ma soprattutto perché sono spontanei, di cuore. Più offensivo, invece, il termine “burino”, persona ignorante, dozzinale. Di tutti gli aggettivi adatti a Mastroianni ce ne sono pochi adatti al luogo di nascita. È uscito un libro di Giulia Muggeo col titolo Marcello Mastroianni (Carocci editore, 2024).

Era un giovane molto bello, proporzionato, che voleva fare l’attore. Tra i primi film, in cui aveva solo una scena, conobbe Silvana Mangano. Bellissima, ambiziosa, ebbero una breve relazione. Per l’attore si sfruttò la sua faccia da "bravo ragazzo", marito o fidanzato, mentre nel corso della sua carriera trovò il suo regista in Federico Fellini. Mentre l’attrice "feticcio" fu Sophia Loren, con cui ha girato quattordici film come Peccato che sia una canaglia, uno dei primi film che diede il via al successo internazionale di Sophia Loren, fino a Pret-à-porter, nel 1994.
Fortunatamente fu un sodalizio artistico di tale caratura che ormai i pettegolezzi di una segreta relazione non interessano più a nessuno. Sono talmente tanti i film girati da Mastroianni, che capitò che molti film fossero con registi stranieri e soprattutto attrici famose. Ebbe una tormentata storia d’amore con Faye Dunaway, ma l’attrice si stancò di fare l’amante perché in ballo c’erano anche divieti di tipo cattolico e il matrimonio di Mastroianni, che si sposò giovanissimo con la collega Flora Carabella, per poi avere una lunga relazione con Catherine Deneuve, che durò più di quattro anni e la nascita di Chiara Mastroianni.

Fra amori e matrimoni, la vita dell’attore sembra un baccanale, ma a questo punto Giulia Muggeo fa parlare direttamente l’attore da un’intervista di qualche anno prima:

Sono pigro, non tanto intelligente. Sono scrupoloso e puntuale, ma non uno sgobbone. Faccio quello che dicono i registi, da solo non prendo nessuna iniziativa. Non provo mai a casa davanti allo specchio facce, espressioni, atteggiamenti. Mi sento un magnifico dilettante. Mi manca una personalità precisa. Non sono forte fisicamente e il mio carattere è un po’ piatto. Vado bene proprio perché sono piatto e il regista non deve lottare ma solo piegarmi con due dita. Sono logicamente fluido, malleabile, impersonale.

La Muggeo divide il suo Marcello Mastroianni in capitoli brevi, come se le fosse venuto in mente qualcosa che si era dimenticata. Tenendo fede all’attore, non esalta alcuni passaggi. In buona sostanza, un Mastroianni a Natale.