Martin Lutero. Il lato oscuro di un rivoluzionario
- Autore: Angela Pellicciari
- Genere: Religioni
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2016
Negli ultimi anni si è potuto notare come diverse figure storiche siano state sottoposte ad assurdi processi postumi anche per una sola frase giudicata "politicamente scorretta" dalle orecchie degli uomini contemporanei. È paradossale tuttavia che Martin Luther, iniziatore della riforma protestante ma anche autore di un violento trattato antisemita dal titolo Degli ebrei e delle loro menzogne (1543), sia passato quasi inosservato agli occhi solitamente inflessibili dei progressisti, abituati dalla loro narrazione spicciola a considerarlo una figura eminentemente positiva (a loro avviso) per aver attaccato la Chiesa Cattolica e diviso la Cristianità.
Nel 2016 l’editore Cantagalli ha però infranto questo generale silenzio pubblicando la seconda edizione di un saggio della studiosa Angela Pellicciari, Martin Lutero. Il lato oscuro di un rivoluzionario, in cui la saggista non propone una banale invettiva basata su pochi episodi decontestualizzati bensì una critica articolata, equilibrata e ponderata alla filosofia del pensatore tedesco.
Lutero studiò filosofia all’ateneo di Erfurt, nel 1505 entrò nel locale convento degli agostiniani e fu ordinato sacerdote nel 1507. Nel 1512 conseguì una laurea in teologia e divenne docente di esegesi biblica.
Tra il 1515 e l’anno successivo elaborò dei commenti alle lettere di San Paolo, che contengono già i fondamenti delle posizioni che lo portarono a essere giudicato eretico: per il rivoluzionario, l’uomo è sempre peccatore e può soltanto porsi nei confronti del Signore con atteggiamento di penitenza, attendendo una giustizia divina imperscrutabile.
Nel 1517, anche in Germania, vennero bandite indulgenze particolari, applicabili alle anime del purgatorio e ottenibili previa oblazioni pecuniarie. Il denaro era destinato soprattutto alla fabbrica di San Pietro a Roma, ma la raccolta di offerte diede luogo a scandali e abusi. Il 31 ottobre di quell’anno, Lutero insorse contro i fatti che si registravano nel suo paese divulgando le sue 95 tesi e fomentando una violenta polemica. Da allora in poi, scrive Angela Pellicciari:
“La persecuzione contro la chiesa fa un salto di qualità perché, dopo Lutero e dietro di lui, molte nazioni diventate protestanti vedono il proprio odio contro Roma (ma anche contro gli ebrei) giustificato dalla predicazione di un ex monaco agostiniano”.
Leone X (1475-1521), con la bolla Exsurge Domine (15 giugno 1520), intimò a Lutero di pentirsi e ritrattare entro 60 giorni, pena la scomunica, ma egli rispose bruciando la lettera del pontefice. Il 3 gennaio 1521 il Papa procedette con la scomunica con la bolla Decet Romanum Pontificem. Intanto, nel 1520, Lutero aveva pubblicato l’appello Ai principi della nazione tedesca, e a tale riguardo l’autrice invita a considerare innanzitutto il titolo dell’opera:
“Quando mai un uomo di chiesa si può rivolgere in nome della chiesa e della sua difesa a principi di una sola nazione? Per definizione il messaggio di Gesù è cattolico. Cioè riguarda tutti. Per non dire dell’odio e del disprezzo che viene sparso a piene mani contro Pietro, cioè contro colui che Cristo ha scelto per guidare la chiesa”.
In Lutero si trovano perciò i semi dell’odio per gli ebrei radicatosi in alcune regioni tedesche e le origini del nazionalismo germanico; inoltre il suo accanimento contro i cattolici offrirà parecchi spunti propagandistici ai rivoluzionari francesi.
Messo al bando dall’Impero come eretico con la Dieta di Worms (26 maggio 1521), Lutero trovò un protettore nel principe elettore di Sassonia Federico Il Saggio (1463-1525), che lo tutelò e gli permise di iniziare a tradurre la Bibbia in tedesco, lavoro che l’ex agostiniano completò nel 1534. Nei principi tedeschi il rivoluzionario ebbe dei sostenitori formidabili, poiché annullando la libertas ecclesiae li investì di un’autorità spropositata:
“La libertà che Lutero proclama vale infatti solo per i principi, che diventano liberi alla lettera di decidere e di fare quello che vogliono”.
Per Angela Pellicciari il luteranesimo compì in religione ciò che la rivoluzione assolutista riuscì a compiere in politica. Lutero parlò di uguaglianza davanti a Dio eliminando gerarchia e corpi intermedi, ma introdusse una diseguaglianza di tipo metafisico:
“Terribile diseguaglianza, che vede Dio dispensatore arbitrario ed assoluto del destino eterno degli uomini creati per la morte eterna o per la felicità eterna senza che questi possano, con le loro opere, cercare di cambiare la loro sorte. De servo arbitrio: l’uomo non è libero, è schiavo”.
Martin Lutero. Il lato oscuro di un rivoluzionario contiene anche un’antologia di brani luterani esemplari, che chiudono la buona sintesi svolta dalla scrittrice. Si tratta di un’opera utile e facile da studiare, anche per il lettore non specialista in materia, ma ricca di osservazioni brillanti e riflessioni originali frutto di analisi profonde restituite con un’ottima capacità comunicativa.
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