Memorie di una beatnik di Diane Di Prima

Una ragazza e un’autrice, che poi sono la stesa persona, perché Diane Di Prima, la protagonista di queste pagine, è anche la mente dalla quale sono sgorgate le parole che avete letto, o che leggerete.
Memorie di una beatnik (Olympia press, 1969) è un libro che è un diario, una vita descritta su carta che è una vita vera, senza artifici e senza censure. Libertà, questa è la parola d’ordine. La vita di Diana è senza regole anche se, in realtà, la società riesce sempre a imporle. Eppure a volte è bello infrangerle, è gratificante.
Un’avventura che è in realtà un diario, pagine scritte con inchiostro di vita che non vogliono insegnare nulla, soltanto dire che la vita può nascondere molteplici sorprese, se si è disposti ad aprire le braccia.

Diane Di Prima prende i suoi anni e li rivive attraverso la sua penna, una penna che prenderà l’inchiostro dal cuore ma anche da una mente affilata come un rasoio.
Una storia palpabile proprio perché parlerà di lei, dei suoi sogni, delle paure e delle speranze.
Un sugo agrodolce e a tratti piccante, che si sposerà con ogni giornata della sua vita, una vita che sembra davvero destinata a un romanzo, una vita che in molti di noi, magari, le invidieranno anche solo un pochino, o che compatiranno, se la guarderanno con occhi colmi di pregiudizio.

Memorie di una beatnik è un libro destinato a chiunque voglia leggere di esperienze che ha sempre sognato di fare o che ha sempre temuto, un libro che parlerà senza censure, un libro davvero sincero: una qualità davvero da non sottovalutare, soprattutto al giorno d’oggi.