Memorie di una reginetta di provincia
- Autore: Alix Kates Shulman
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Straniera
Alix Kates Shulman è una figura molto importante nell’ambito del movimento di liberazione della donna formatosi in America intorno al 1968. La Shulman è stata una delle donne che hanno dato vita, nel Settembre di tale anno, alla protesta contro l’elezione di Miss America ed al rogo dei reggiseni in piazza (rogo, in realtà, mai avvenuto, e che avrebbe dovuto riguardare non soltanto reggiseni ma i più vari simboli della schiavitù delle donne alla civiltà dell’apparire, dalle scarpe coi tacchi a spillo ai rossetti, ai numeri di “Cosmopolitan”). Quasi autobiografico, questo libro, al momento della sua pubblicazione avvenuta nel 1972, fu considerato scioccante e scandaloso, e proprio per questo conquistò immediatamente il favore incondizionato di moltissime donne che lo elessero a loro manifesto. Ma, come tutti i libri dello stesso tipo, se letto oggi senza tenere conto del contesto nel quale a suo tempo è stato scritto e pubblicato, rischia di far sorridere e addirittura di annoiare.
Far sorridere per quelle che erano allora considerate le “pietre dello scandalo”, mentre oggi sono ordinaria amministrazione.
Questa donna ha avuto molti amanti: e chi non ne ha avuti? Ha divorziato e si è riaccompagnata: storia normale. Pratica l’autoerotismo: e allora? Si preoccupa dei contraccettivi: previdente. Ha avuto un periodo di assoluto rifiuto della maternità: figurarsi, oggigiorno sempre più donne la rifiutano in toto. Ha abortito: succede, purtroppo.
Annoiare per la struttura piuttosto complicata, nella quale non si segue un ordine cronologico ma i fatti vengono raccontati così come vengono in mente alla protagonista, saltando avanti e poi indietro, e poi nuovamente avanti, rendendo a tratti difficile per il lettore seguirne la cronologia; ma anche per il fatto che, letta da una ragazza d’oggi, la storia di Sasha Davis, sorta di alter ego letterario della sua autrice, non presenta avvenimenti di particolare rilievo. E’ solo la storia di una ragazza che sogna e cerca di vivere la sua vita in prima persona, senza dover dipendere da un uomo, studia, scopre il sesso, si sposa senza convinzione, divorzia, trova un altro compagno, mette al mondo due figlie, comincia a dubitare della sua bellezza ed a percepire la graduale freddezza del marito che si sente in competizione con le bambine, fino ad arrivare ad un punto di non ritorno. Una storia normale.
Ma se si considera che questa storia è stata ambientata fra gli anni 50 ed i 60 e pubblicata all’inizio dei 70, il tutto cambia aspetto. Rapportato ai costumi dell’epoca, ogni minimo gesto di Sasha acquista una valenza del tutto diversa, e quello che per noi oggi è naturale prende il sapore di una sfida, di uno sberleffo alla morale, di una presa di coscienza ed un affermazione di sé stessa. Sasha è l’antieroina di migliaia di donne che hanno cercato un modello di vita diverso, paritario, scontrandosi con uomini sempre meno adeguati a proporsi come loro interlocutori, e che hanno visto nella loro liberazione una semplice scorciatoia per raggiungere con meno difficoltà l’oggetto dei loro desideri sessuali. E, come migliaia di donne, paga la sua affermazione con il conflitto e con la solitudine, non riuscendo ad evitare la trappola del compagno che la vorrebbe moglie perfetta, casalinga perfetta, madre perfetta, amante perfetta, e che, quando tutto questo chiaramente non si realizza, sa solo cercare distrazioni al di fuori del focolare domestico. Un libro da leggere “in prospettiva”, certo, ma con un occhio al presente...
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