Menzogna e sortilegio
- Autore: Elsa Morante
- Categoria: Narrativa Italiana
Se, come sosteneva Vladimir Nabokov, «tutti i grandi scrittori sono grandi imbroglioni» Elsa Morante, nel suo primo romanzo lo è stata in maniera ancestrale. È il 1948 quando Menzogna e sortilegio viene dato alle stampe e pubblicato con Einaudi. Ed è subito stupore: si tratta di una narrazione fitta, una lunga bugia che incanta. A raccontarla è Elisa, una ragazza di venticinque anni, “sepolta viva” in una stanza e schiava dei fantasmi della propria memoria.
Il male velenoso della menzogna serpeggia per i rami della mia famiglia, sia paterna che materna. Esso vi apparirà sotto molti aspetti, evidenti o larvati, in diversi personaggi della presente storia, e voi non dovrete addebitarlo a vizio della medesima, essendo questa appunto intesa a raccogliere le testimonianze veritiere della nostra antica follia.
Rimasta orfana di entrambi i genitori, all’età di dieci anni, Elisa viene accolta da Rosaria, una prostituta che era stata innamorata del padre. Con lei lascia il Mezzogiorno e si trasferisce a Roma, dove le loro vite procedono in direzioni opposte: la dissoluta Rosaria è sempre circondata da gente allegra e chiassosa; mentre Elisa, casta e bigotta, trascorre le giornate da sola, nella sua stanza, immersa nei libri. Dopo averli chiusi, comincia a fantasticare, architettando storie in cui i protagonisti delle sue letture assumono i tratti dei parenti defunti. Lentamente, però, questo gioco innocente diviene un’ossessione.
La situazione precipita dopo la morte di Rosaria. Ormai incapace di abbandonare la stanza, Elisa ascolta il bisbiglio dei defunti che la obbligano a trascriverne le memorie. Quattro sono i personaggi principali del suo racconto: i tormentati genitori, Anna e Francesco, il diabolico cugino Edoardo e la generosa Rosaria, da sempre innamorata di Francesco. Le loro vicende si snodano sullo sfondo di un Mezzogiorno luminoso, in una Belle Époque dal sapore a tratti gotico e fiabesco.
La menzogna crea e distrugge ogni cosa, plasma i pensieri dei personaggi, ne esalta le esistenze, per poi farle a pezzi. Ne viene fuori un racconto affascinante, dal ritmo lento e lo stile elegante.
Menzogna e sortilegio è un romanzo che, con grazia ottocentesca, svela i turbamenti novecenteschi e scava a fondo, nel magma della tradizione, del folclore, della cieca superstizione, per approdare infine agli archetipi, ai miti che costituiscono la più intima essenza dell’uomo.
È una menzogna stregata quella di Elisa, forse la migliore che scrisse la sua "bugiarda" creatrice.
Menzogna e sortilegio
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