Monarchia e Repubblica
- Autore: Maurizio Ridolfi e Marina Tesoro
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2011
Cosa sono state per l’Italia la monarchia e la repubblica? Due idee ma anche due progetti istituzionali differenti e concomitanti, che hanno dato vita a due culture politiche distinte e hanno ispirato le azioni e le scelte di molti italiani, dal Risorgimento fino ai nostri giorni.
In Monarchia e Repubblica (Bruno Mondadori, 2011) Maurizio Ridolfi e Marina Tesoro offrono una lettura innovativa di questi concetti chiave della storiografia e della scienza politica italiana: non solo due visioni differenti e contrapposte di quella che avrebbe dovuto essere l’Italia ma anche due itinerari che si sono costantemente intrecciati, dando vita a tradizioni speculari e, talvolta, complementari.
Il periodo storico considerato copre i cento anni che vanno dal 1848 al 1948, dal momento in cui Carlo Alberto muove guerra all’Austria nella cornice dei moti rivoluzionari – quella che in qualsiasi manuale di Storia dell’800 va sotto il nome di Prima guerra d’Indipendenza – fino alla nascita della Repubblica e al definitivo tramonto della monarchia.
Ricco d’interesse è l’approccio utilizzato, quello della storia culturale della politica dove, pur rimanendo in primo piano, quali soggetti della storia, le istituzioni e gli assetti costituzionali è dedicata particolare attenzione alle modalità con cui le culture politiche entrano nel vivo delle relazioni sociali.
L’esempio della monarchia, che nella ricerca storica attuale gode di un rinnovato interesse, aiuta a cogliere questo punto essenziale. La Corona, unanimemente riconosciuta come lo strumento che ha contribuito maggiormente a "fare gli italiani" (secondo una celebre espressione di Massimo D’Azeglio), attraverso la costruzione di un vocabolario simbolico
"fatto di parole e di immagini, di architetture e di monumenti, di rappresentazioni e di cerimonie, di feste e riti"
viene via via piegata alle esigenze dei differenti governi che si succedono all’indomani dell’unificazione. La sinistra storica di Depretis e Cairoli, tesa a riabilitare i democratici garibaldini e mazziniani che tanta parte ebbero nel processo di unificazione e italiana, elabora un messaggio in base al quale:
"il risultato dell’unificazione si è reso possibile perché i Savoia sono confluiti sulle posizioni dei democratici e non il contratio. La monarchia italiana grandeggia perché è "rivoluzionaria" e trova la sua fonte di legittimazione nell’accordo "alla pari" tra il re e il popolo"
Ne risulta un’immagine del Risorgimento - regio e nello stesso tempo democratico - edulcorata e pacificata che diventa il fondamento del nuovo stato-nazione, attraverso un vasto programma articolato
"nei lavori di ricerca storiografica, nella pubblicistica, nei programmi e nei manuali scolastici (...) si individuano nuovi luoghi della memoria, come il 20 settembre, data da celebrarsi come festa civile (...) si raccolgono repertori iconografici, dei quali farà ampio utilizzo la stampa illustrata (...) si cominciano a raccogliere materiali e cimeli risorgimentali, fino a che (...) viene a intrecciarsi la rete dei musei del Risorgimento (...). Ma soprattutto (...) un silenzioso "popolo di statue" viene ad abitare le piazze d’Italia"
Oltre alla memoria del recente passato anche le figure degli stessi sovrani contribuiscono all’unità nazionale. La belle époque è il momento della ribalta di Umberto I e Margherita, sovrani e giovani belli che acquisteranno popolarità grazie ai frequenti viaggi nella penisola e diventeranno vere e proprie icone in cui identificarsi, soprattutto nel mondo femminile popolare e borghese.
Nel fascismo si assisterà a un progressivo svuotamento delle prerogative della monarchia sul piano istituzionale; la Corona, tuttavia, coinvolta in tutte le iniziative del regime, resterà un’immagine popolare nei differenti strati sociali e servirà per legittimare una diarchia di fatto, soprattutto attraverso l’uso sapiente dello strumento cinematografico nella propaganda.
All’indomani dell’8 settembre
"il Risorgimento si offre come una matassa intorno alla quale riavvolgere il filo dell’identità nazionale smarrita"
Ne attingeranno azionisti e socialisti, cattolici e comunisti, alimentando quel topos del secondo Risorgimento con cui la riflessione politica aveva già iniziato a elaborare i compiti più urgenti dell’Antifascismo.
Monarchia e repubblica. Istituzioni, culture e rappresentazioni politiche in Italia (1848-1948)
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