Morire in primavera
- Autore: Ralf Rothmann
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2016
“Morire in primavera” (Neri Pozza, 2016 - titolo originale: In Fruehling Sterben, traduzione di Riccardo Cravero) è il bestseller dello scrittore, poeta e drammaturgo tedesco Ralf Rothmann, nato nel 1953, vincitore del Premio Francoforte-Bergen, del prestigioso Literaturpreis der Konrad-Adenauer-Stiftung e, nel 2013, del Friedrich-Hölderlin-Prize, i cui romanzi sono tradotti in più di dieci lingue.
Nonostante Rothmann descriva con crudo realismo le barbarie e gli orrori della guerra, è innegabile che “Morire in primavera” sia un romanzo pacifista, nel quale le vicende narrate sono ispirate alla storia del padre dello scrittore.
“Il silenzio, il rifiuto assoluto di parlare, soprattutto riguardo ai morti, è un vuoto che prima o poi la vita finisce con riempire di verità per conto suo. Se un tempo chiedevo a mio padre come facesse ad avere i capelli così forti, lui diceva che era stata la guerra”
Nella Germania del Nord durante l’ultimo inverno della II Guerra Mondiale, Walter Urban e Friedrich “Fiete” Caroli, due ragazzi poco più che adolescenti, entrambi diciassettenni, lavorano come mungitori
“io sono mungitore, di politica non so niente”
in una grande fattoria che mostra i segni evidenti di un conflitto che la Germania sta per perdere.
“Il soldato Ivan è già sull’Oder e chissà che presto non sarà a Berlino: non hai sentito?”
Nonostante ciò Hitler per lo sforzo bellico finale ha bisogno di carne giovane da gettare nel macello, perché il Führer ancora crede nella vittoria, ecco allora che i ragazzi vengono reclutati a forza nelle SS, il temuto corpo paramilitare del partito Nazionalsocialista tedesco, anche perché un cappio al collo attende chi osa disertare. I due amici, mungitori dalla faccia pulita, si ritrovano così in Ungheria, Walter trasporta rifornimenti per le truppe e Fiete combatte in prima linea, al fronte. Ma quest’ultimo, pacifista nell’animo, non resiste più di fronte alla morte e alla quotidiana carneficina, quello che è stato costretto a vedere è troppo per il soldato. Fiete decide di disertare, tenta la fuga ma viene catturato e condannato a morte perché disertore, in un giorno di primavera, è proprio un attonito Walter che si ritrova a dover eseguire il più tremendo degli ordini, quello di puntare l’arma contro il suo migliore amico. Quando la guerra finalmente termina, Walter torna a casa, si sposa, ha una famiglia ma ciò che ha visto non lo racconta a nessuno. Anche lui, come i suoi ex commilitoni, l’esperienza di reduce lo ha reso un uomo malinconico e taciturno, ma forse c’è ancora tempo per far
“crescere una storia dal silenzio”
“La sua era la serietà di chi ha visto troppe miserie, di chi sapeva della vita più di quanto fosse in grado di dire e intuiva che se anche avesse posseduto le parole per dirlo, non avrebbero offerto alcun sollievo”
“Morire in primavera” ha il grande merito di testimoniare come non tutti i soldati tedeschi furono “i volenterosi carnefici di Hitler”, come finora la Storia ha raccontato. Infatti nel volume sono raccontati aspetti finora poco conosciuti della macchina bellica nazista, quali l’uso di psicofarmaci tra i soldati, per non parlare del trattamento inumano nei riguardi dei disertori. È anche per questo che il libro nella patria di Rothmann ha conquistato il plauso della critica e dei lettori, il settimanale Die Zeit ha scritto che
“è ormai una certezza: con “Morire in primavera” è stata ufficialmente e potentemente inaugurata l’era post-Günther Grass”.
Rothmann dimostra ancora una volta come sia importante raccontare come eravamo per spiegare chi siamo, perché in quella generazione perduta nel pantano di una guerra mondiale non tutti furono gelidi assassini. Lo scrittore ha chiarito in una recente intervista:
“Alle letture pubbliche c’erano persone della mia generazione, nati negli anni Cinquanta. Molti mi hanno detto che avevo reso più comprensibile il passato dei loro padri e il loro silenzio. Così sento di aver colmato un vuoto, non solo della mia storia ma anche della loro”.
Morire in primavera
Amazon.it: 7,65 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Morire in primavera
Lascia il tuo commento
Un bellissimo romanzo, struggente, ad attimi di una dolcezza sconvolgente. Una di quelle letture che metti al sicuro nel tuo cuore di lettore
Vorrei fare un commento alla recensione...troppe stupidaggini e luoghi comuni