Avremmo voluto che vivesse per sempre Camilleri, perché di scrittori così ce ne sono pochi e perché tutti abbiamo sognato con le avventure di Montalbano. Abbiamo sperato tutti che si riprendesse dall’infarto che lo ha portato ad essere ricoverato all’ospedale Santo Spirito di Roma, ma le condizioni del Maestro non hanno permesso di fare molto ai medici.
Andrea Camilleri è morto alle 8:20 presso l’ospedale nel quale era ricoverato da molte settimane. I familiari hanno fatto sapere che le esequie saranno in forma privata.
"Se potessi vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio ’cunto’, passare tra il pubblico con la coppola in mano." Così diceva di voler morire il grande scrittore e avremmo voluto vederlo tutti per un’ultima volta il 15 luglio alle Terme di Caracalla per il suo spettacolo Autodifesa di Caino, ma le cose sono andate diversamente.
Una vita spesa sui libri, un autore prolifico, che nella sua lunga carriera ha scritto più di 90 romanzi e ha fatto sognare intere generazioni con le indagini del Commissario Montalbano.
La Fondazione Il Campiello, nella giornata della scomparsa del Meastro, ricorda la sua vittoria nel 2011 e scrive in una nota:
“Camilleri ha reinventato il romanzo storico e di genere, insieme al racconto fantastico; e, con umoristica vivacità, e pirandelliano senso del contrario, ha recuperato nell’intrattenimento letterario l’indagine storica, politica e civile.” Con queste e altre motivazioni, nel 2011 Andrea Camilleri vinceva il Premio Fondazione Il Campiello.
Oggi piangiamo la scomparsa di un autore molto amato dai lettori, che ha saputo non soltanto creare un personaggio come Montalbano, ma anche contribuire in maniera significativa alla sperimentazione letteraria e alla diffusione della lettura.
La Fondazione il Campiello esprime il suo profondo cordoglio. Oggi l’Italia perde un grande scrittore.
Un giorno di dolore per tutti e non solo per il mondo dell’editoria, che mostra quanto il pubblico fosse affezionato allo scrittore e al suo lavoro.
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L’amore per il teatro e la sceneggiatura
Camilleri è nato a Porto Empedocle il 6 settembre del 1925, dal 1939 al 1943 frequentò il collegio vescovile, da cui fu poi espulso per aver lanciato delle uova contro un crocifisso. Dopo l’espulsione venne mandato al Liceo Classico "Empedocle" di Agrigento, dove nel ’43 ottenne la licenza superiore senza svolgere l’esame di maturità. Le truppe alleate erano pronte a sbarcare sul suolo siciliano e le autorità decisero di far valere lo scrutinio trimestrale come conclusione della carriera dei ragazzi.
Da giugno del ’43 inizia a spostarsi per la Sicilia, arrivando a fermarsi ad Enna, dove tra il ’46 e il ’47 comincerà a frequentare la Biblioteca Comunale diretta dall’avvocato Fontanazza. Proprio in questa cittadina entrerà in contatto con molti letterati e con alcune poesie ottiene il suo primo riconoscimento: il Premio Firenze.
Sin dal 1942 Camilleri inizia a lavorare come regista teatrale e questa sua passione lo spinge ad iscriversi a Lettere e Filosofia nel 1944, facoltà che però non concluderà mai. Nel 1949 verrà poi ammesso all’Accademia di Arte drammatica Silvio D’Amico, che concluderà nel 1952 e insieme ad alcuni colleghi dell’Accademia porterà in scena diverse opere di Pirandello e sarà il primo a portare in scena in Italia le opere di Beckett.
Mentre si impegna nel teatro i suoi primi racconti cominciano ad essere pubblicati e alcune sue opere vengono incluse in una raccolta curata da Ungaretti.
Nel 1954 partecipa con successo ad un concorso per entrare come funzionario alla Rai, ma sebbene abbia passato con successo le prove il posto non gli verrà assegnato solo 3 anni dopo. Il Maestro ha sempre affermato di non aver avuto immediatamente il posto per la sua iscrizione al Partito comunista. Durante il periodo passato in Rai curerà, come delegato alla produzione, molte proposte di successo. Dal 1958 inizia anche a insegnare al Centro Sperimentale di Cinema di Roma e dal 1977 gli verrà assegnata la cattedra di regia all’Accademia di Arte drammatica Silvio d’Amico.
L’esordio in narrativa e la nascita di Montalbano
L’esordio di Camilleri come scrittore di narrativa avviene nel 1978 quando pubblica il "Il corso delle cose", un testo che aveva scritto ben 10 anni prima e che rimane ignoto per molto tempo, essendo pubblicato con una casa editrice a pagamento. Si dovrà attendere il 1980 per arrivare nelle grandi librerie quando pubblica con Garzanti "Un filo di fumo". Sarà questo il primo romanzo ambientato nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigata.
Quattro anni dopo, con Sellerio pubblicherà "La strage dimenticata", testo che però non otterrà grande successo di pubblico. Il Maestro per ben 12 anni sarà in pausa dall’attività scrittoria e solo nel 1992 sarà data alle stampe un suo nuovo volume "La stagione della caccia" e successivamente, nel 1994 "La forma dell’acqua", dove fa la sua prima apparizione il Commissario Montalbano.
Da questo momento in poi Camilleri diventa un autore di successo e tutti i suoi romanzi vengono ristampati più volte. Il fenomeno Camilleri esplode intorno al 1998 quando titoli come "La mossa del cavallo" vendono la bellezza di 70.000 copie. Il successo si accresce con la messa in onda delle puntate del Commissario Montalbano, sceneggiato Rai che ogni sera riesce, ancora oggi, a catturare l’attenzione di milioni di spettatori.
Camilleri negli anni ha scritto centinaia di libri per farvi un’idea delle opere che ha pubblicato per Sellerio e altre case editrici potete leggere la lista dedicata al Maestro sul nostro sito. Le opere che ha scritto gli sono valse tantissimi premi e riconoscimenti, di cui ricordiamo i più importanti:
- nel 1997 "Il cane di terracotta" vince l’XI edizione del Premio Letterario Chianti;
- nel 2004 ha ricevuto il Premio letterario Racalmare Leonardo Sciascia per la sua produzione letteraria;
- nel 2008 ottiene il Premio Internacional de Novela Negra con il romanzo giallo in lingua spagnola "La muerte de Amalia Sacerdote";
- nel 2009 con "La danza del gabbiano" ottiene invece il Premio Letterario Cesare Pavese;
- nel 2010 ha ricevuto invece il Premio letterario Piero Chiara alla carriera;
- nel 2011 ebbe il Premio Fondazione Il Campiello;
- nel 2014 a Barcellona è stato insignito del Premio intitolato a Pepe Carvalho, il protagonista dei gialli dello scrittore spagnolo Manuel Vázquez Montalbán, autore da cui il Maestro trasse il nome del suo Commissario;
- nell’aprile del 2018 è stato proclamato Professore Emerito Honoris Causa all’Università di Roma Tor Vergata.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Addio Camilleri: muore a 93 anni il grande scrittore siciliano
Tutti abbiamo sperato di rivederlo ancora. Avremmo voluto tenerlo con noi per sempre. E così sarà infatti.g Grazie grande uomo.