Mostri e prodigi. La Sicilia e il meraviglioso
- Autore: Nicola Cusumano
- Genere: Scienza
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2019
Mostri e prodigi. La Sicilia e il meraviglioso di Nicola Cusumano è un altro interessante e intrigante volume della collana dei “Frammenti” della Palermo University Press con editore Antonino Giuffrida, dedicato a una suggestiva tematica. Si tratta di un argomento di interesse, affrontato in ambito storiografico già da tempo, specie nel mondo anglosassone. La collana “Frammenti” si occupa nello specifico della Sicilia e pone attenzione a questa tematica in questo territorio.
La disciplina della “Teratologia”, che si occupa dei mostri, è ritornata di attualità in età moderna, tra il Cinquecento e l’Ottocento. Si ritrovano dei legami e dei rapporti con la disciplina medica e più ampiamente in generale con la Scienza. Medicina e Scienza erano per quei tempi qualcosa di diverso e le categorie interpretative che pervengono ai nostri giorni sono quelli del “Secolo dei lumi” in cui si pone in essere una cesura tra Scienza e tutto quello non strettamente legato a questo ambito.
In passato la scienza medica, per quanto riguarda le malattie e la loro cura, si muoveva in un terreno ibrido, non rigorosamente demarcato, conteso tra la Scienza, la Chiesa e la Magia. Si tratta di un’area caratterizzata da interessi contigui, da una commistione di pratiche. I consumi del Sacro e quello della Medicina non erano in quei tempi alternativi e i malati si rivolgevano in pari misura sia al medico che al guaritore, assolvendo entrambi un compito quasi complementare.
La scienza medica, per autoaffermarsi come disciplina unica e specialistica, dovette intraprendere e compiere nel tempo un cammino abbastanza arduo. Il titolo Mostri e Prodigi attiene proprio a questo tema: mostri come fenomenologia inspiegabile di cui si tenta un apporto conoscitivo per comprendere una realtà ancora indefinita.
Ci si occupava di parti mostruosi e/o di eventi prodigiosi, da un punto di vista scientifico, ma anche predittivo, quale espressione o anticipazione della volontà divina. Dio puniva genti e persone che si erano macchiate di particolari nefandezze e in quest’ottica andava inquadrata anche la peste e le epidemie in genere. A tale visione si contrapponeva quella degli scienziati. Nell’epidemia del 1575, per limitare il contagio svolse un ruolo basilare quale Protomedico del Regno su incarico del Viceré Don Carlo, Giovanni Filippo Ingrassia che prescrisse efficaci e drastiche misure.
La prima parte del libro è dedicata a questo grande uomo di scienza, uno straordinario personaggio, anatomista e fisiologo di Regalbuto che scrisse un trattato sui mostri nel 1560 (Trattato assai bello et Utile dei doi Mostri Nati a Palermo a Tempi Differenti). Intellettuale dalla mentalità aperta, Ingrassia aveva studiato a Padova e il suo approccio medico scientifico moderno testimonia la circolarità di scambi culturali con contatti produttivi al di fuori dell’Isola. La Sicilia non era per nulla un territorio isolato e al di fuori dalle conoscenze scientifiche che si andavano a maturare nel resto dell’Europa.
Ma nel saggio di Nicola Cusumano trovano spazio altri illustri personaggi, artisti, intellettuali e poeti del “Grand Tour”, come Goethe che transitò in terra di Sicilia. E si ricorda ancora il principe di Palagonia, Ferdinando Francesco I Gravina, “il Negromante”, rimasto nella memoria per la sua “Villa dei mostri" di Bagheria, opera originale e indecifrabile dai mille significati.
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