Muses di Francesco Falconi

Pubblicato a maggio 2012 da Mondadori, Muses di Francesco Falconi è un romanzo importante, scritto in modo sentito e travolgente, e custode di una storia che cattura. Quando l’ho letto per la prima volta, lasciandomi rapire dal personaggio di Alice, così forte e allo stesso tempo fragile, ho subito capito di avere a che fare con una storia diversa dalle altre. Una storia che ancora non c’era perché sa accomunare un lato introspettivo e a un mondo violento, bruciante e graffiante come di rado se ne trovano.

Muses lascia qualcosa in chi legge. Sensazione sempre più rara, perché in libreria si possono trovare libri su libri, ma pochi hanno “un’anima” propria. Muses ha quell’anima. Si capisce già dal prologo, con quell’attacco bruciante che ci trasporta nel pieno della vicenda, che si ha tra le mani qualcosa di speciale.
C’è sentimento, passione, dolore, rabbia, quel pizzico di follia che non guasta mai; c’è la musica e c’è l’energia, c’è sofferenza, amore, c’è quello che un buon libro dovrebbe avere.

Tutto questo è racchiuso nella sua protagonista, Alice. Una ragazza forte e fragile, una vera e propria ribelle che ha avuto una vita dura perché non le è stato regalato niente, perché nessuno ha creduto in lei. Un Alice dal grande cuore ferito, lacerato da sentimenti che non vorrebbe provare, ma che è costretta a sentire e che letteralmente “tatua” sulla propria pelle, ricoprendola di piercing e tatuaggi.
Mi sono immedesimato molto in lei, in più di una scena, e questo vale più di ogni altra cosa: perché quando accade vuol dire che il libro ha fatto centro.
Alice è viva, lo è davvero. Entra ed esce dalle pagine e ti prende per mano, ti trascina con lei in una vita dura, al limite, tra amicizie di dubbio valore, amori fragili come carta, che l’hanno scolpita così come la leggerete: una ragazza ruvida, eppure forte e decisa, ma che racchiude dentro quella corazza di diamante un cuore lucente e puro che non sa (ancora) seguire come vorrebbe.

Lei è la chiave di tutto. È colei che fa accadere le cose, la melodia del violino che ci accompagna pagina dopo pagina, portandoci lontano. Da Roma a Londra, arrivando fino a Parigi, la sua vita cambia, muta, sale e precipita come solo un’anima alla ricerca di "qualcosa" può comprendere.
Muses è certamente tutto questo e qualcos’altro ancora. È un romanzo di grande valore e di struggente bellezza.