Il Natale dei Beatles di Renzo Stefanel e Franco Zanetti

«Ma come? Ancora un libro sui Beatles?» esclamerà qualcuno, alzando gli occhi al cielo. E, in effetti, la letteratura dedicata ai Fab Four è ormai talmente vasta e variegata da avere iniziato ad annoiare anche i fans più sfegatati. Basta dare un’occhiata al reparto musica di qualche grande libreria per rendersene conto: interi scaffali pieni di storie ragionate, dizionari delle canzoni, biografie non autorizzate, raccolte di immagini più o meno segrete e chi più ne ha più ne metta. Un universo infinito e confusionario di testi, ciascuno dei quali promette di essere il più completo, il più incisivo, il più accurato, in breve quello definitivo, e viene, ovviamente, smentito, nel giro di due mesi, dalla pubblicazione successiva. Insomma, c’è di che confondere anche i Beatles stessi.

“Il Natale dei Beatles”, un breve e leggero libro di Renzo Stefanel e Franco Zanetti, però, tenta un approccio nuovo, per quanto prettamente stagionale: accosta, infatti, i Beatles al Natale, e, per estensione, alla totalità delle feste di fine anno. Un’idea abbastanza originale, pensata sicuramente per il mercato dei regali, che genera una specie di “compilation” di episodi, riportati in ordine cronologico, ripercorrenti la carriera dei Quattro di Liverpool attraverso il racconto dei loro festeggiamenti, o non festeggiamenti, di fine Dicembre.
Dopo un’introduzione che ricorda un Natale felice di John a sette anni e un Natale triste di Ringo nove anni dopo, si inizia con il racconto di un 1958 ancora incerto ma in fondo spensierato, nel quale i Beatles si chiamavano ancora Quarrymen e arrancavano per trovare qualche scrittura di una sera o due nei locali di Liverpool. Già diverso il 1960, quando gli ormai Beatles avevano alle spalle la prima esperienza ad Amburgo, per quanto conclusasi in modo non proprio glorioso. Anche il Capodanno del 1961 sarà da ricordare, anche se non per un fatto gioioso, ma per il rifiuto più clamoroso non solo della carriera dei Beatles, ma di tutta la storia del rock: quello della Decca, che si fece sfuggire il complesso dei complessi, riparando solo in parte, qualche tempo dopo, con i Rolling Stones. Nel 1962 la carriera dei Beatles si trova ormai sulla punta del trampolino, e nel 1963 si parla già di Ed Sullivan Show. Si balza poi al 1966, anno di transizione, di abbandono dei tour e di cambio d’immagine e di suono. Nel 1967, un Natale disastroso, con quel Magical Mystery tour che costituì il flop dell’anno della BBC e della carriera dei Beatles, e ha potuto sopravvivere solo in quanto etichettato come “cult”. Il 1969 è l’anno della fine: i Beatles sono già impegnati in progetti solisti, e aspettano solo che il tribunale chiuda per sempre la loro avventura in comune.

È ovvio e pacifico che questo libro è diretto essenzialmente ai fans dei Fab Four, e non potrebbe essere diversamente. Piace lo stile svelto e scorrevole della narrazione, che propone anche qualche particolare non conosciutissimo e qualche spunto originale, e piace anche questo tema intorno al quale si agganciano i singoli capitoli, costruendo una storia dei Beatles vista da un’angolazione diversa dal solito. In appendice, una serie di gustose notizie sulle attività natalizie collaterali dei quattro: Christmas records destinati solo ai fan club, spettacoli a teatro, produzioni solistiche dedicate al Natale e un misterioso disco “privatissimo” di Paul Mc Cartney, del quale, forse, da qualche parte esiste ancora un nastro… Chissà se verrà ritrovato in tempo per un Natale futuro!