Negare il bene di Giovanni Villino

Negare il Bene (I buoni cugini, 2024) è una mistery story che non si poteva non svolgere in una città piena di misteri e segreti quale la Palermo odierna, dove un giornalista precario si muove tra i suoi vicoli, strade e angoli nascosti tentando di risolvere enigmi nel sempre eterno conflitto tra il bene e il male, ma le forze del male non prevarranno.
Giovanni Villino è giornalista affermato che opera da decenni nel campo dell’editoria, in diverse testate, condirettore di redazione a TGS e vincitore nel 2023 del Premio giornalistico Giuseppe Ruffino.

Protagonista del suo libro è Salvatore Luce, giornalista precario, improvvisamente coinvolto in una contorta vicenda dopo un omicidio compiuto con efferatezza nel suo modus operandi. Viene ucciso nella sua residenza il cavaliere Sebastiano Rusilcadera a capo di una casa editrice dal nome significante e inquietante: Credenze esotiche. A questo delitto ne seguiranno altri, sempre avvolti in un’aura di mistero, mentre enigmi sovente indecifrabili destano curiosità e interesse nel lettore che rimane preso dagli avvenimenti che via via si susseguono.
Personaggi principali e secondari nascondono verità nascoste e tutti insieme sembrano come essere parte attiva di un disegno complessivo, un piano globale di inganni per la conquista del Potere.

L’azione si svolge nel capoluogo della Sicilia, ma si viene a conoscere una città diversa, distante, sotterranea, dove accanto alle sue parti artistiche, più celebrate, solari e luminose dal centrale Cassaro, alle sontuose ville della Piana dei Colli e dei borghi marinari, si affianca un mondo sconosciuto, ermetico, pieno di misteri con la frase del titolo che si ripete e si ritrova puntualmente.
Una narrazione avvincente che lascia con il fiato sospeso, suscitando la curiosità di conoscere pagina dopo pagina quello che sta per accadere, tra violenti e cruenti delitti, morti sospette, aggressioni, sequestri e rinvenimenti di luoghi inesplorati ed esoterici. Ogni evento nefasto solo apparentemente appare senza legame alcuno con gli altri, parte forse di un piano diabolico, con parole non dette e discorsi spezzati, dove un “mietitore” compie il suo triste dovere.

La vita ordinaria e grigia del protagonista e della sua compagna viene come sconvolta da un susseguirsi di eventi che conducono a una verità inimmaginabile che si appalesa solo nelle ultime pagine. Un narrato quindi avvincente che porta il lettore a non sospendere mai la lettura di un libro tutto da leggere e gustare di cui si resta ampiamente soddisfatti per la suspense sempre presente e per la qualità del plot in un testo ben scritto dove è ben presente la ricerca e l’anelito alla conoscenza della verità che forse però è già posseduta.
Un giallo inconsueto, dalle forti tinte, ai confini della realtà che non è mai quella che appare “cognitio prima facie”. I piani narrativi si sovrappongono e/o si muovono con un "montaggio parallelo" che scansiona i tempi e gli spazi degli accadimenti.
Un ribaltamento dei ruoli tra buoni e cattivi pare ad un tratto manifestarsi ma forse è una finzione.
Una qualificazione precisa di questo intrigante lavoro di Giovanni Villino non appare facile, ma di certo prevale nella sua scrittura un’area di mistero, con false apparenze di sicuro interesse speculativo.