Nel nome del padre, del figlio e dell’umorismo. I romanzi di John Fante
- Autore: Emanuele Pettener
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
A quanto pare finalmente c’è un risarcimento tardivo nei confronti dello scrittore John Fante, che per anni ha subito un certo silenzio da parte della stampa, perché lo si leggeva poco, non creava interesse.
Ma per un trionfo postumo, come scrive Emanuele Pettener, uscirono smilzi libretti per i tipi di Marcos y Marcos, dove al massimo c’erano due racconti e prefazioni corpose. Mai poi è uscito il Meridiano Mondadori a lui dedicato, che si riserva solo agli scrittori importanti e poi Einaudi ha pubblicato i singoli libri.
Tolte lettere e racconti e saggi, otto sono i romanzi di questo americano con solide radici italiane. Poi sono usciti due saggi a lui dedicati negli Stati Uniti, e poi sicuramente questo splendido libro dal titolo illuminante Nel nome del padre, del figlio e dell’umorismo. I romanzi di John Fante di Emanuele Pettener (Oligo Editore, 2023).
Forse si è avuto per troppo tempo l’idea di un eccesso di sentimentalismo nei libri di John Fante, perché non lo si leggeva e si pensava che un italo americano potesse cadere in derive nostalgiche e passatiste. Ci si dimenticava che lui era nato negli Stati Uniti e il padre era venuto in America per fare fortuna. La verità è che Fante non voleva dispiacere al padre per mantenere anche lui l’American Dream, come era stato per il genitore, partito da immigrato, aspettando sulla nave, il giorno fatidico dell’arrivo negli States, un paese enorme, in cui le strade statunitensi sarebbero state lastricate d’oro e le scarpe senza più cartone.
In realtà il libro La strada per Los Angeles, il suo primo romanzo, avevo anche pagine di protesta sociale che non ritroveremo negli altri libri, ma era ridicolo come romanzo, pomposo e inverosimile, anche se Fante pensava che la letteratura vera non dovesse annoiare né asfissiare il lettore con messaggi didascalici. Mentre, invece, tutto cambia con Aspetta primavera, Bandini (in inglese Wait until spring, Bandini), del 1937.
Pettener con una sensazione di sollievo ci svela che questo è un gran libro, perché ha adottato l’umorismo, proprio quello inteso da Pirandello, e aveva soluzioni narrative, che non potevano lasciare indifferenti il lettore.
Nel libro Svevo, il padre di famiglia si sente vinto dal destino.
Il sogno americano non arriva stando a casa coi figli e con una moglie religiosa e al limite del “bozzettismo”, e vieppiù, anche il figlio Arturo, di soli quattordici anni, vuole uscire dai limiti mentali ed economici della famiglia per diventare un asso nel baseball. Il padre spezza la catena dell’italianità, facendosi come amante una vera signora americana, Mrs. Effie Hildegarde. Bionda, ricca, libera, che cerca un uomo sanguigno per serate passionali; al contrario Arturo ha una simpatia per Rosa Pinelli, un’italiana che non ha proprio voglia di stare con lui come fidanzata, mentre il ragazzo, per amore, riparte da ciò che più odia, il marchio dell’italiano immigrato negli Stati Uniti che vuole stare con un’italiana che lo rifiuta, facendone un metaforico “fantoccio pirandelliano”.
Se non avete letto il libro lasciamo il finale in sospeso, per dire che non erano certo i romanzi la fonte del reddito di John Fante, ma le sceneggiature scritte per Hollywood. Anche se Aspetta primavera, Bandini fu per l’autore l’autentico capolavoro di Fante. In ogni caso, lo scrittore si sposò, con un ragazza che gli diede subito dei figli e i dollari servivano, continuando a scrivere sceneggiature, come vero lavoro, ma nel 1939 esce Chiedi alla polvere (Ask the dust), un romanzo di poco successo, di cui nessuno si interessò, ma che aveva ancora come utopia il sogno americano. Fante sa che gli americani veri non hanno un sogno americano come i personaggi del suo libro, il bisogno di un’integrazione assoluta, per lui e la sua famiglia, liberandosi dall’aggettivo usato spesso dall’autore, ovvero "italoamericano".
Allora prova a scrivere un libro senza umorismo, lieto e esagerato, Full of Life, dove la moglie letteraria nel romanzo, diventa cattolica in un battere di ciglia. Tutta la vicenda è presa seriamente, nessun umorismo a scardinare certezze granitiche come l’amore coniugale con una cattolica e il romanticismo sotteso a ogni decisione. Ma nonostante i difetti, il libro fu l’unico reale successo commerciale di Fante come scrittore.
L’America descritta dall’autore è quella che piaceva a Cesare Pavese, a Calvino, una democrazia che non doveva fare i conti quotidianamente con il fascismo. l’America presenta anche un aspetto “isolazionistico”, ma la democrazia non è mai venuta meno.
Presentare tutti i libri di Fante si rischia di parlare solo di rapporto padre figlio, dal momento che le madri sono persone a metà, che cucinano, pregano, e perdonano i mariti traditori. In alcuni romanzi la “ridicolizzazione” delle mogli casalinghe, che hanno troppi figli e capiscono poco qual è il percorso per diventare più autonome, arrivando all’assurdo di fare finta di parlare un inglese scorretto, pur essendo nate a Dallas o a Chicago.
Piuttosto il saggio vuole mettere in luce le contraddizioni di un grande scrittore, che poi è stato preso da esempio anche da scrittori recenti italiani. Pettener però, non sembra condividere troppo lo stile e il contenuto, perché si finisce sempre per dimenticare l’umorismo pirandelliano presente nei romanzi più riusciti di John Fante. L’umorismo alla Pirandello mette sullo stesso piano “apparenza e realtà”, e capire questa discrasia ci fa sorridere, ma in modo amaro, perché capiamo che le persone sono piene di contraddizioni, che siamo inclini a sentire compassione per noi stessi e per gli altri. Poi, ci sono altri modi per “sopportare” la realtà: con l’ironia e con la satira. Ma entrambe sono meno efficaci di chi fa umorismo come John Fante, che però è consapevole che le maschere che usiamo sono una, nessuna o centomila. Emanuele Pettener scrive anche degli altri libri di Fante, di Bukowski e Dan Fante, il figlio di John, nella convinzione che John Fante venga subito riletto con grande slancio.
Che altro dire. L’autore del saggio, che è anche scrittore di romanzi, ha scritto un saggio bello come uno dei suoi libri, denso, corposo, scritto in stato di grazia.
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