Proust per bagnanti
- Autore: Emanuele Pettener
- Anno di pubblicazione: 2013
Il titolo di questo nuovo romanzo di Emanuele Pettener ci immette subito nell’atmosfera molto letteraria che pervade il libro, che vede tre diversi personaggi, tre italiani, che hanno scelto di vivere e lavorare in America, con storie diversissime ma che alla fine si legano tutte in un intreccio che è professionale, amoroso, geografico, identitario, culturale o forse tutto questo insieme.
Tutti gli espedienti letterari, il flashback, il discorso indiretto, la narrazione in prima persona, la citazione dei grandi maestri (Borges, Dickens, Fitzgerald, Proust), l’uso frequente dell’inglese nel testo, lo spostamento nel tempo (dai primi anni duemila ad oggi), nello spazio (Venezia, New York, la Florida, la Calabria) ci danno l’idea di complessità con cui l’autore ha saputo costruire il suo libro.
Alfredo Crepuscolo, assistente ai corsi introduttivi di storia dell’arte all’Università di Boca, South Florida, giunto dall’Italia pieno di speranze, alla cafeteria del campus incontra Rosa, manager del Burger King, una donna non più giovane. Madre di tre figli sparsi nel continente, racconta a “Fred” la sua dolorosa storia di bambina calabrese venduta dalla famiglia affamata ad una coppia di ricchi americani, il suo difficile inserimento in America, la morte dei genitori adottivi, il tentativo di tornare in Italia a ricercare la sua vera famiglia, fuggita dal paesino calabrese e rifugiatasi a Venezia, dove le sue sorelle e la madre, ormai vecchia e malatissima, hanno tentato di costruirsi un’esistenza decente e che comunque non l’hanno mai dimenticata e sono pronte ad accoglierla.
Oltre ad Alfredo e Rosa però il personaggio che narra la storia e che scriverà anche quella di Rosa è un altro, la cui identità resta ambigua fino alla fine del libro, ma che è quello che dà la cifra della difficoltà dei rapporti interpersonali, familiari, affettivi che caratterizzano il nostro tempo.
Storie di famiglie, di padri e di figli, di fratelli non amati, di difficili distacchi, di violenze domestiche, di diverse culture, di madri biologiche anaffettive, di distanze oceaniche che tengono lontani per anni sentimenti e rapporti molto difficili da ricostruire.
Nel romanzo l’ambiente accademico americano con le sue logiche di potere e di sfrenata competizione si mescola con la miseria di una famiglia poverissima di emigranti calabresi a Venezia, dove per sopravvivere ci si presta ai lavori più umilianti mentre in un palazzo aristocratico sul Canal Grande, “laddove il Canale fa una curva, di fronte al ruvido massiccio di Ca’Foscari”, si consumano i riti borghesi del disamore, della violenza, dell’odio, del potere del denaro, della morte.
Emanuele Pettener mescola tutto questo con maestria e consapevolezza di percorrere un itinerario doloroso; con lui ci spostiamo dall’alloggio per studenti di Brooklyn a Delray Beach, che ha il sapore della vecchia Florida coloniale, dall’appartamento dove Rosa adolescente viveva in New Jersey con la madre americana, ai lunghi viaggi silenziosi in macchina con lei da una parte all’altra degli Stati Uniti, dalla subway di Manhattan, al profondo sud dell’Italia nel 1953…
Un libro pieno di dolore ma anche di speranza, di passato che ritorna ma anche di fiducia in un futuro dove i contrasti potranno ricomporsi, dove l’Italia tornerà ad essere una scelta, dove la maternità può essere dolcezza e appagamento, dove la scrittura è voluttà, felicità, ricchezza, dove Marcel Proust è un amico che vive nel presente, “un mago che trasforma la memoria in eterno presente”, dove “New-York rossa d’autunno, color ferro e arancione scuro, il gelo d’inverno, le gemme di Park Avenue a primavera, l’estate insaziabile, New-York e il suo sudore” è un personaggio reale, dove i modelli cinematografici, Humphrey Bogart, Dean Martin, Burton e la Taylor fanno da sfondo alle storie complicate, un po’ italiane, un po’ americane, dei nostri insoliti emigranti, intellettuali inquieti, pronti al ritorno alle radici italiane.
Proust per bagnanti
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