Nessuno ti crederà. Abusi sessuali nella chiesa
- Autore: Danielle Scherer
- Casa editrice: San Paolo
- Anno di pubblicazione: 2013
Come in un romanzo dell’orrore, la paura non arriva subito, ma cresce in maniera esponenziale al procedere della trama: l’inizio è in sordina, disseminato di avvisaglie. Il mostro che abita le pagine di “Nessuno ti crederà” (Danielle Scherer, Edizioni San Paolo, 2013) si palesa intorno a pagina 77 ma non ha canini sanguinolenti e nemmeno il look oltretombale da morto vivente (se lo conosci lo eviti), però spaventa lo stesso - anzi di più - perché si cela al riparo del suo abito talare. C’è anche il fatto che la storia raccontata dalla Scherer non è opera di fantasia: tutto vero, pagina dopo pagina, successo a lei, bambina irretita nelle maglie della pedofilia, quella più subdola, inaccettabile, perché consumata all’interno di una sacrestia - sotto lo sguardo immoto di crocifissi e statue di santi -, dove meno ti aspetteresti che fosse.
Il sottotitolo del memoriale rivela “Abusi sessuali nella chiesa”, per cui chi legge è anche preparato e sa bene che si imbatterà, via via nello stupore, poi nella rabbia, quindi nello sgomento vero e proprio. L’abilità narrativa della Scherer (non è una scrittrice professionista, oggi è una nonna felice ultra-sessantenne) risiede nella misura (nella pudicizia, mi verrebbe da scrivere) con cui dipana i nodi della vicenda sessuale, in parallelo a quella della sua vita (da bimbetta ribelle di famiglia anaffettiva a vittima delle attenzioni del curato del paese, da suora mancata per un soffio a sposa di un uomo che riesce a restituirle la serenità perduta). Nessuna prurigine, nessuna tentazione voyeuristica: i lunghi anni dell’orrore sono sviscerati con taglio diaristico, puntando più sul “dentro” (dello smarrimento, della vergogna, dell’amore immaturo, dei sensi di colpa provati) che al fuori, senza risvolti eclatanti né clamorosi. Ciò che si percepisce interessare maggiormente l’autrice è infatti la lacerazione interiore, il dibattimento psicologico, la ferita dell’anima che accompagna se stessa al cospetto del reiterarsi dei rapporti col prete pedofilo.
Come sottolinea il sacerdote Gabriel Ringlet nella sua introduzione al volume:
“Per la prima volta la vittima di un prete pedofilo accetta di confidarsi pubblicamente in una sorta di diario intimo. Ciò permette di comprendere meglio in quale spirale infermale può venire a trovarsi un bambino per molti anni”.
La vicenda privata della Scherer diventa, dunque, in questa accezione, universale e rappresentativa delle tante emerse dallo scandalo pedofilia della chiesa belga, che proprio Ringlet porta all’attenzione del parlamento di Bruxelles. “Nessuno ti crederà” è dunque – anche – un libro di denuncia sociale, una lettura catartica e “liberatoria”, che interessa, fa riflettere, indignare chi è ancora in grado di indignarsi di fronte all’orrore che ci circonda e non ha nulla a che vedere col cielo o coi mostri dell’oltretomba, ma molto più pericolosamente con la metà oscura di noi stessi.
Nessuno ti crederà. Abusi sessuali nella Chiesa
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